Quando la natura ci sorprende, facendo sfoggio di forme e colori, non possiamo fare a meno di ammirarla. Godiamo sempre della bellezza che allieta lo spirito, da qualunque parte essa provenga. Il Radicchio tardivo di Treviso Igp è anzitutto bello da vedere, seducente nella forma sinuosa e nel colore rosso, così intenso.
Non si può che rimanerne stregati anche per l’eleganza e quella idea di perfezione alla quale tutti tendiamo ma che raramente ci è concesso di vedere. Altrettanto affascinante è il Variegato di Castelfranco Igp per il colore crema con screziature rosso vinoso e quella forma che ricorda un bocciolo di rosa. In questo caso non è solo la natura artefice di tanta bellezza ma, il lavoro paziente dell’uomo che ha consentito un prodotto tanto particolare.
Niente è lasciato al caso, dalla selezione dei semi alla messa a dimora, fino al raccolto e all’imbianchimento, il radicchio è curato e coccolato da mani esperte.
Il Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso IGP e Variegato di Castelfranco IGP , nato nel 1996 e che raccoglie 120 soci, si occupa della tutela, della promozione e della valorizzazione del radicchio rosso di Treviso precoce e tardivo e del variegato di Castelfranco. Tutte queste varietà hanno ricevuto il riconoscimento IGP, indicazione geografica protetta, e devono essere coltivate secondo un disciplinare che primo fra tutti, comprende il requisito di appartenenza geografica. L’area di coltivazione infatti è limitata e comprende 24 comuni in un’area tra le province di Treviso, Padova e Venezia.
Ciò è legato a particolari caratteristiche del territorio come il clima, caratterizzato da estati calde e inverni piuttosto rigidi che incidono nel ciclo vitale della pianta e alle caratteriste dei terreni che sono ricchi di acqua in quanto ubicati nella linea delle risorgive. La coltivazione avviene in particolar modo nella piana del Sile, tutelata dal Parco Regionale.
Dopo la fioritura , dalle piante migliori di radicchio rosso, vengono scelti i semi che danno delle piantine messe a dimora tra il 20 luglio e la metà di agosto. In quattro mesi danno vita a delle piantine di cicoria (Chicorium Intybus) di colore verde che, solo il freddo pungente può trasformare. La brina infatti blocca lo sviluppo delle foglie più esterne, solitamente ai primi di novembre.
Questo è il momento giusto per raccogliere e trasferire il radicchio nelle sedi di raccolta dove verranno sottoposti a imbianchimento cioè tuffati in acqua di risorgiva, ricca di sali minerali a temperatura costante di 10-12 °C. Grazie all’acqua e al buio nascono nuove foglie bianche e rosse, prive di clorofilla. A questo punto si passa alla toelettatura eliminando gran parte della radice e a un ultimo risciacquo prima del confezionamento. Molto di questo lavoro è fatto a mano.
Il radicchio rosso di Treviso precoce ha un cespo voluminoso e allungato e dal colore bianco e rosso vinoso, è raccolto a partire da 1 settembre, prima che arrivi il freddo.
Il variegato di Castelfranco ha un cespo voluminoso, foglie larghe che si stringono verso il centro fino a sembrare una rosa. E’ un incrocio tra il tardivo e la scarola, ha un colore è chiaro con punti di rosso intenso tendente al violaceo. Si raccoglie dal 1 di ottobre.
Il radicchio rosso di Treviso tardivo, dalle foglie lanceolate bianche e rosso vinoso, è il radicchio più caratteristico e deve aspettare il freddo prima della raccolta che può partire dal 1 novembre.
Il Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso IGP e Variegato di Castelfranco IGP in collaborazione con AIFB hanno dato vita a una challenge tra blogger al fine di realizzare 2 ricette ciascuno, a base di radicchio e per far conoscere più da vicino quali sono le caratteristiche, la storia e la coltivazione di questi speciali fiori d’inverno.
Delle 2 ricette una dovrà essere un finger food per un aperitivo buffet e l’altra un piatto pensato per un pranzo o una cena.
A presto per la prima ricetta
Stay tuned