Amo follemente i ricciarelli, daquando posso ricordare. Da piccola aspettavo le Feste solo per poterli mangiareperché apparivano sulla tavola solo per Natale, come un regalo. La mia fame dabambina era proverbiale (anche ora non scherzo) ma certi cibi erano talmenteaccattivanti e seducenti che avrei potuto mangiarne anche con la pancia piena,fino a farne indigestione, e non è un modo di dire. Il gelato, gli amaretti di Sassello che mio papà miportava quando, per lavoro, andava in Liguria e i ricciarelli. Da grande ho imparatoa farli da sola e ho capito che quelli industriali erano buoni ma fatti in casa di più equando, ospite della divisione FOOD & TOURISM della CNA ,sonostata a Siena ho potuto assaggiare dei ricciarelli appena sfornati fragranti,profumati e leggeri come nuvole.
Bontà del Forno Ravacciano con i quali ho realizzatoquesta ricetta per festeggiare la giornata nazionale dei ricciarelli nelCalendario del Cibo Italiano.L’origine dei ricciarelli risale al XV secolo, un altro dinosauro della cucina senese insieme al panpepato e al panforte, del quale avremo modo di parlare più avanti. Sono dolcetti semplici fatti di mandorle, albumi e zucchero, oggi declinati in varianti più o meno goduriose ma, per chi ama la tradizione esistono forni e pasticcerie a Siena che le realizzano come una volta.
3 commenti
Wow! Hai unito insieme due cose goduriose, il tortino al cioccolato ed i ricciarelli. Ti piace vincere facile?
Che meraviglia…
Il pensiero del cuore morbido di questo tortino mi fa perdere i sensi.
Un dolce priorio da provare. E pensa che i miei primi ricciarelli li ho provati solo in paio di anni fa