Il Lazio ha conosciuto l’olivicoltura a partire dalVII secolo a.C. ma è con gli etruschi e i sabini e più tardi con i Romani che imetodi di coltivazione ebbero una svolta, facendo della Sabina il centro dell’olivicolturadi tutto il Lazio. La produzione oggi è notevole, tanto che nel 2015, la guida “Oli d’Italia” del Gambero Rosso, haassegnato al Lazio il secondo posto tra leregioni produttrici di olio extravergine.
Le DOPpresenti sono il Canino nel viterbese, Tuscia,Sabina nel territorio della Sabina romana e reatina e CollinePontine nella provincia di Latina. L’olioextravergine Dop Sabina presentaun sapore di fruttato medio e regala un retrogusto tra amaro e piccante ben equilibrato.
Grazie Patrizia
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Mi sembra di vederli, i tozzetti di nonna Emma, lì che spuntano dalle tue foto. Sono identici. Quelli di nonna in alcuni casi erano anche più tostati, perché ogni tanto si dimenticava le teglie in forno, quando per Natale ne faceva chili e chili da regalare e portare in tavola la notte, quando si apriva la bisca delle carte. Ricordo che prima di ritornare a Siena, me ne dava un sacchettino di contrabbando, perché sapeva che ne andavo pazza, e durante il viaggio mia madre mi sentiva masticare nelle retrovie. Mi viene quasi il magone, e non sai la gioia nel sapere che sono piaciuti così tanto. Mia nonna sicuramente sorride d'orgoglio.
Ti abbraccio forte cara Annarita. Grazie.