Nel Ristorante Biagio Pignatta primo maggiordomodi Ferdinando I de Medici ci ha accolto la chef Michela Bottasso che con grandepazienza ci ha insegnato alcuni dei piatti tipici del ristorante.
Dopo ilpranzo autoprodotto consumato nella splendida sala a vetri
del locale dallaquale si godeva un panorama unico siamo andati a visitare il cuore della tenutala Villa “La Ferdinanda” residenza extra urbana del Granduca Ferdinando I dèMedici detta anche la villa dei cento camini costruita nel 1596 su disegno diBernardo Buontalenti e inserita nella lista dei beni patrimonio Unesco.
Nelcorso degli anni la villa passata da diverse proprietà, è stata privata degliarredi originali ma mantiene intatta il fascino di un tempo e angoliinaspettati.
La tenuta ha anche l’Hotel Paggeria Medica e appartamentiospitati all’interno delle mura del borgo medievale di Artimino.
www.artimino.com nonché la fattoria dove vieneprodotto il Camignano Docg e l’olio extravergine disponendo di 18.000 piante diolivo.
La tappa successiva è stata Prato, il centro con il Duomo dedicata aSanto Stefano con il pulpito esterno di Donatello e Michelozzo, Alsuo interno viene custodita la reliquia della Sacra Cintola della Madonnae vicino il museo dell’Opera del Duomo dove sono conservati dipinti,sculture e suppellettili sacre.
Dopo il saluto delle autoritànel Castello dell’Imperatore, abbiamopotuto assaggiare i prodotti come la mortadella di Prato un salume cotto diantiche origini che si produce in piccole quantità ancoa oggiVengono utilizzateparti di maiale bollite aromatizzate con pepe nero, sale, polpa d’agliopestato, macis coriandolo cannella garofano e l’alchermes che conferisce uninconfondibile profumo e un colore rosso.Ottima gustata con i fichi e con labozza di Prato pane tipico della tradizione contadina realizzato con le farinelocali, acqua e lievito madre senza sale.
Ammollare la colla di pesce.in acqua fredda, portare a bollore la panna e aggiungere il parmigiano grattugiato finemente , salare e pepare poi, filtrare nel caso si fossero formati dei grumi poi aggiungere la mortadella sminuzzata e la colla di pesce ben strizzata.
Riempire 6/8 stampini piccoli e porli in frigorifero per almeno 3 ore .
Nel frattempo preparare la salsa ai pistacchi mettendoli in un mixer con sale, pepe e due cucchiai di acqua calda, frullare e aggiungere l’olio a filo fino a che si forma una salsa cremosa.
In un piatto stendere un cucchiaio di salsa poi sformare la panna cotta, adagiarla sul piatto e guarnirla con dei pezzettini di mortadella.
6 commenti
che splendida città, e che piatti…
Che belle queste immagini e quante delizie!
Alla prossima
Tutto stupendo! L'idea della panna cotta in versione salata la trovo davvero golosa e comoda x cambiare un po' menú. Io sono di parte: sono cresciuta a mortadella e parmigiano!!!
Tutto stupendo! L'idea della panna cotta in versione salata la trovo davvero golosa e comoda x cambiare un po' menú. Io sono di parte: sono cresciuta a mortadella e parmigiano!!!
Questa pannacotta mi sembra mitica! Nei tuoi racconti ho ritrovato tante cose che mi appartengono, come le famose pesche: quante ne ho mangiate da bambina! A presto (l'MTC è alle porte….) :-)))
Questa pannacotta mi sembra mitica! Nei tuoi racconti ho ritrovato tante cose che mi appartengono, come le famose pesche: quante ne ho mangiate da bambina! A presto (l'MTC è alle porte….) :-)))