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266. L’arte ci libera illusoriamente della sordidezza di essere. Mentre sentiamoi mali e le invettive di Amleto, principe di Danimarca, non sentiamo i nostrimali: vili perché sono nostri e vili perché sono vili.
L’amore, il sonno, le droghe sono forme elementari dell’arte, o meglio, diprodurne lo stesso effetto. Ma amore, sonno e droghe hanno ciascuno la suadelusione. L’amore stanca o delude. Dal sonno ci si sveglia e, quando si èdormito, non si è vissuto. Le droghe si scontano con la rovina del fisico chehanno servito a stimolare. Ma nell’arte non c’è delusione perché la delusione èstata ammessa dall’inizio. Dall’arte non c’è risveglio perché in essa nonabbiamo dormito, anche se abbiamo sognato. Nell’arte non c’è tributo o multa dapagare per averne goduto.
Siccome il piacere che essa ci offre in certo qual modo non è nostro, nondobbiamo pagarlo o pentircene. Per arte si intende tutto quello che ci deliziae che non è nostro: il paesaggio, il sorriso fatto a un altro, il tramonto, unapoesia, l’universo obiettivo.
Possedere è perdere. Sentire senza possedere è conservare, poiché significaestrarre da una cosa la sua essenza. Da Il Libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa.
L’amore, il sonno, le droghe sono forme elementari dell’arte, o meglio, diprodurne lo stesso effetto. Ma amore, sonno e droghe hanno ciascuno la suadelusione. L’amore stanca o delude. Dal sonno ci si sveglia e, quando si èdormito, non si è vissuto. Le droghe si scontano con la rovina del fisico chehanno servito a stimolare. Ma nell’arte non c’è delusione perché la delusione èstata ammessa dall’inizio. Dall’arte non c’è risveglio perché in essa nonabbiamo dormito, anche se abbiamo sognato. Nell’arte non c’è tributo o multa dapagare per averne goduto.
Siccome il piacere che essa ci offre in certo qual modo non è nostro, nondobbiamo pagarlo o pentircene. Per arte si intende tutto quello che ci deliziae che non è nostro: il paesaggio, il sorriso fatto a un altro, il tramonto, unapoesia, l’universo obiettivo.
Possedere è perdere. Sentire senza possedere è conservare, poiché significaestrarre da una cosa la sua essenza. Da Il Libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa.
Una poesia struggente, una canzone che sembra proprio riferita alla tuavita, un libro nel quale ti senti raccontata e con il quale hai riso e pianto. L’arte è sempre emozione, non ti lascia mai indifferente ma tutte le forme diarte hanno un unico scopo, quello di sondare l’animo umano, metterlo a nudo e cercaredi capirlo.
Facendo queste riflessioni, ho voluto portare per la sfida dell’mtc della Carloni proprio colui che ha messo in un libro non libro tutti i suoi pensieri sull’anima,il mondo interiore raccontato con l’angoscia e l’inquietudine di chi si mettein discussione e mette in discussione tutto l’universo di convinzioni econvenzioni di quella che per tutti è la normalità. Quell’inquietudine che dàil nome alla raccolta di pensieri in forma di zibaldone di Bernardo Soares contabile,eteronimo di Fernando Pessoa. E’ quel tipo di lettura che puoi fare aprendo unapagina a caso, leggendo qua e là senza un vero filo conduttore. Poche frasidense di umanità, angoscia, disperazione ma anche speranza (almeno io ho volutovedercela) con la città di Lisbona che fa da sfondo e diventa anch’essaprotagonista in qualche modo.
Io e Fernando ci siamo conosciuti qualche annofa, davanti al famoso Cafè a Brasileira dove lui amavarifugiarsi per incontrare altri intellettuali portoghesi e scrivere.
Io e Fernando ci siamo conosciuti qualche annofa, davanti al famoso Cafè a Brasileira dove lui amavarifugiarsi per incontrare altri intellettuali portoghesi e scrivere.
E da allora le nostre vite si sono intrecciate.
Come legare l’animo umano, l’ansia e il tormento dell’essere in una Lisbonadi inizio secolo con un muffin? L’idea è stata quella di riprodurre nel muffin (diorigine anglosassone ma del resto Pessoa avendo passato la propria infanzia inSud Africa ha scritto molte poesie in inglese) il più classico tortinoportoghese il pastel de nata (assaggiato proprio nel caffè di Pessoa). Una baseal cacao amaro, come la vita che lui dipinge e un cuore dolce di pastel de natache ricorda la sua Lisbona e la sua arte. A finire una copertura con streuselche rammenta la base del tortino e un cappello di caramello per sentire ilprofumo dei pasteis appena cotti.
Dedico a Pessoa, di cui il 30 novembre ricorre l’anniversario della morte, questopost e questo muffin (spero non si rivolti nella tomba).
Consigli per preparare muffins perfetti secondo Francesca Carloni :
1. Qualsiasi ricetta decidiate di fare, leggetela bene prima e seguite leindicazioni in maniera precisa.
2. Ogni forno si comporta in modo diverso e voi conoscete sicuramente beneil vostro: in ogni caso, posizionate la teglia dei muffins sulla grigliacentrale per una cottura più uniforme, utilizzate la modalità statica e versola fine occhio vigile per non cuocerli troppo!
3. Pre-riscaldate il forno almeno una ventina di minuti prima e portateload una temperatura di circa 10 gradi superiore a quella di cottura in modo dacompensare la perdita di calore che avviene quando aprite la porta del forno.Dopo che avete infornato, riducete la temperatura a quella indicata nellaricetta.
4. Preparate in anticipo tutti gli ingredienti e l’attrezzatura necessariain modo da avere tutto sotto mano. Uova, latte, yogurt e altri ingredienti chenormalmente i conservano in frigo devono essere a temperatura ambiente prima diessere utilizzati.
5. Preparate la teglia dei muffins prima di iniziare, sia che utilizziate ipirottini di carta sia che vogliate ungere e infarinare gli incavi.
6. Setacciare molto bene gli ingredienti secchi (farine, lievito,bicarbonato ecc..) e mescolateli bene fra loro e poi con eventuali altriingredienti (frutta secca, gocce cioccolato, uvetta, formaggi ecc..) perchè nelmomento in cui vi unirete gli ingredienti liquidi, dovrete mescolare ilminimo indispensabile per amalgamarli. Idem fate per quelli liquidi:sbattete, amalgamate, incorporate tutto bene. Altra cosa, i liquidi vannodentro ai secchi e non viceversa, sarà più facile amalgamarli.
7. come detto sopra, l’impasto dei muffins va mescolato poco, il minimo indispensabile per amalgamare gliingredienti liquidi a quelli secchi, quindi NO a sbattitori elettrici, frullinivari e men che meno planetarie. Un cucchiaio da cucina è tutto ciò che viserve. L’obiettivo, in questa fase, è di non sviluppare troppo la magliaglutinica: i gas prodotti dagli agenti lievitanti (bicarbonato di sodio e/olievito in polvere) non avrebbero sufficiente forza per espandere in cotturaun’impasto dove è presente una fitta rete glutinica e il risultato sarebberodei muffins poco lievitati o -peggio- piatti, gommosi e compatti.
Altra cosa importante: assicuratevi che il lievito che usate non sia troppo”datato” o già aperto o peggio, scaduto, perché ci sono fortiprobabilità che abbia perso la sua efficacia. Se siete in dubbio buttate via ecompratene del nuovo.
[Un paio di veloci informazioni riguardo ai due agenti lievitanti chenormalmente si usano da soli o, più spesso, in combinata nella preparazione deimuffins e il cui dosaggio è importante per la resa finale.
– bicarbonato di sodio: è una polvere alcalina che reagisceimmediatamente quando viene dissolta in un liquido ed entra a contatto con unacido (solitamente limone, latticello, yogurt, panna acida, aceto), producendoun gas chiamato diossido di carbonio che, rimanendo “intrappolato”nell’impasto, in cottura si espande. Ma proprio perché è un gas, tende a”scappare” via, perciò dobbiamo fare in modo che il tempo chepassa dal momento in cui viene creata questa reazione nell’impasto almomento in cui inforniamo i muffins, sia il più BREVE possibile e gli agentilievitanti inizino la loro azione in forno, non sul piano di lavoro :-). Attenzioneanche a non eccedere nella quantità di bicarbonato: se il bicarbonato è tropporispetto agli ingredienti acidi presenti nell’impasto, si avrà un residuo dibicarbonato non attivato che creerà quel sapore amaro, saponoso e metallicoveramente sgradevole.
Uno dei vantaggi di usare il bicarbonato in una ricetta oltre ad aiutare lalievitazione è che conferisce all’impasto più gusto e, per la reazione di Maillard, una miglior capacitàdi doratura del muffin.
– lievito chimico: è un mix di bicarbonato di sodio e acido inpolvere (solitamente cremor tartaro) quindi contiene in sé già i due elementiper creare una reazione bilanciata appena entra in contatto con un liquido, inpiù contiene amido che serve per assorbire l’umidità ed evitare che la reazionechimica abbia luogo prima del tempo. La componente acida presente nei lievitiin polvere normalmente in commercio reagisce con la componente basica solo apartire da una certa temperatura, in questo modo inizierà solamente una voltache l’impasto viene messo nel forno caldo.
In conclusione, in America si dice che il bicarbonato espande(“spread”) l’impasto mentre il lievito lo innalza (“rise”)e secondo me è la miglior combinazione per far lievitare l’impasto dei muffins,donare loro un sapore extra e una consistenza perfetta, oltre ad una doraturauniforme.
Fine parentesi scientifica :-)]
8. Dividete l’impasto velocemente nei pirottini o negli incavi, e seve ne restano di vuoti riempiteli d’acqua per evitare di arroventare la teglia.Infornate subito per i motivi esposti sopra. Meglio riempirli fino al bordo oanche leggermente oltre, se l’impasto è eseguito in maniera ottimale, otterretedei muffins con cupole ben arrotondate.
9. La teglia deve essere sempre fredda quindi se preparate diverseinfornate, raffreddatela sotto un getto d’acqua fredda, asciugatela bene primadi riempire nuovamente gli incavi e procedere con l’infornata successiva.
10. Non aprite il forno fino a che non sia trascorso almeno il tempo minimoindicato dalla ricetta, se fate la prova stecchino questo deve uscire appenaumido. I muffins continueranno a cuocere nel proprio calore anche quando lisfornate. Lasciateli riposare qualche minuto prima di toglierli dalla teglia.Fateli raffreddare su una gratella, ciò consentirà all’aria di circolareattorno ai muffins, sia sotto che nei bordi, impedendo che il fondo diventi molliccioe bagnato a causa del vapore.
11. Meglio servire i muffins tiepidi, e per conservarli al meglio metteteliin un contenitore coperto con un canovaccio.o un vaso di vetro o scatola dibiscotti, basta che non abbiano chiusure ermetiche altrimenti si formerà suimuffins una patina umida ed appiccicosa.
12. I muffins già cotti si congelano perfettamente fino a 3 mesi.Lasciateli raffreddare completamente poi avvolgeteli già porzionati (tipo 4-5alla volta) in fogli di alluminio o in contenitori di plastica ermetici oancora, in sacchetti frigo. Scongelateli a temperatura ambiente oppure in fornoavvolti in alluminio per circa 15-20 minuti a 150°-170°C.
Perla crema pastel de nata
Panna fresca 200 g
Zucchero semolato 75g
Latte fresco intero 125g
Tuorli 2
Albume 1
Farina 1cucchiaio
Peril caramello
Zucchero 3cucchiai
Perlo streusel
Zuccherodi canna 30 g
Farina30 g
Burro30 g
Scorzadi ½ limone
Per 6 muffins al cacao
Farina 100 g
Zucchero 75 g
Cacao 30 g
Burro 30 g
Uovo 1
Latte 100 ml
Lievito per dolci 4 g
Per la crema scaldarela panna sul fuoco con lo zucchero fino al suo completo scioglimento
In una ciotolina sciogliere la farina in un pochino di latte e poi aggiungereil resto, e unire alla panna.
In una ciotolina sciogliere la farina in un pochino di latte e poi aggiungereil resto, e unire alla panna.
Versarei tuorli e l’albume sbattuti.
Cuocereper una decina di minuti a fuoco bassissimo.
Nelfrattempo far sciogliere lo zucchero fino a che risulti completamente liquido esenza grumi. Spegnere appena il colore sarà diventato leggermente ambrato(caramello per l’appunto). Versarne un cucchiaio nella crema ancora calda emescolare velocemente fino a che si sarà sciolto (se rimangono dei pezzettiniancora meglio). Lasciar raffreddare la crema completamente.
Ilrimanente caramello dovrà essere versato su un foglio di carta da forno e lasciatoraffreddare completamente.
Per lo streusel, inuna terrina mescolare con le mani il burro ammorbidito con lo zucchero di canna,la scorza di limone e la farina fino a formare delle briciole d’impasto.
Inuna boule mescolare tutti gli ingredientisecchi dei muffins: farina, zucchero, cacao e lievito.
Inuna seconda boule mescolare, tutti gli ingredientiumidi: burro fuso fatto raffreddare, uova e latte.
Versaregli ingredienti umidi in quelli secchi e mescolare bene.
Versarenegli stampini per muffins o in una teglia per muffins imburrata e infarinataun cucchiaio d’impasto, poi un cucchiaio di crema e ricoprire con l’impasto.Prima di infornare aggiungere sulla superficie di ognuno lo streusel e cuocerein forno preriscaldato a 180°Cper 15/20 minuti.
NOTE: ilmuffin risulta morbido e ha quel mix dolce amaro che cercavo, sia per la cremaall’interno che per lo streusel in superficie.
La cremadentro il muffin perde un pochino di gusto rispetto a quella fresca perciòconsiglio vivamente, dato che ne rimarrà in avanzo, di completare il muffin conuna generosa cucchiaiata di crema.
Con questa ricetta partecipo all’MTC di novembre
Con questa ricetta partecipo all’MTC di novembre
16 commenti
Wow sono strepitosi questi muffin!!!!! Le diverse consistenze lo rendono davvero goloso. L hai costruito in modo pensato ed armonioso. Penso che Pessoa non si rivolterà affatto!!! Il libro dell' inquietudine è uno dei miei preferiti, perché un pò mi rispecchia, e vi ho trovato delle frasi memorabili!!!!
Possedere è perdere. Sentire senza possedere è conservare.
Con questo post mi hai "messa a terra" ed esaltata contemporaneamente perchè com'era inevitabile ho rivisto e pensato alla vita mia.
La vostra foto è tenerissima e secondo me non si rivolta…….sorride felice!!!!
E figurati se si rivolta nella tomba: hai scritto un post meraviglioso e fatto un muffin stupendo! Me lo ricordo che sei bravissima con le contaminazioni tu 😉
io non credo proprio che si rivolterà…hai creato un muffin che è un inno alla sua Lisbona!! Bravissima!
adoro pessoa.
adoro lisbona.
adoro i pasteis de nata.
adoro l'mtc.
adoro questo tuo post!!!!!!!
bravissima. punto. :)))
Che delizia e che bel post. Un equilibrio fantastico di aromi e sapori, di consistenze e di parole.
Devono essere super golosi, vorrei tanto assaggiarne uno per potermene subito innamorare!
Il Portogallo, e Lisbona in particolare, mi hanno rapito l'anima. Tornarci attraverso le parole di Pessoa e le suggestioni dei tuoi muffins, che mi riportano dritta dritta alla Confetairia de Belém ed ai suoi fantastici pasteis, mi ha scaldato il cuore. Grazie.
mamma mia sono favolisi mia cara …ma quanto sei brava????
Bellissimo il legame letterario con il tuo muffin! e adoro la semplicità con cui riesci sempre a suscitare certe emozioni! Brava brava!
che spettacolo di muffin ,lisbona un PARADISO come questi dolcetti complimenti
io non mi sono fatta la foto vicino alla statua, c'era la fila quando sono andata io!!! 🙁
che capolavoro Annarita! tutto, il post, il collegamento con il libro e Pessoa e Lisbona e chetelodicoafà….le foto meravigliose…urge corso per la sottoscritta, dura come una pina verde!!!
Secondo me se dovesse rivoltarsi nella tomba, lo farebbe solo per cercare di uscirne e correre a rubarti un muffin!
Mi sono piaciuti tantissimo quei pasticcini quando sono stata a Porto.,
Purtroppo Lisbona mi manca, ma mi hai fatto tornare la voglia di visitarla!
Wow! Che super post!
Adoro Lisbona, Pessoa e amo letteralmente i pasteis de nata! A Belem non so quanti ne abbiamo divorati… E la tua versione muffin mi piace proprio!
Bravissima e splendide foto!
Ho amato Lisbona, ancor di più i pasteis de nata ed ancor di più più Pessoa…geniale il post, la ricetta e bellissime le foto!
Non conoscevo Pessoa né questa sua opera ma ti dico che mi ha affascinato tantissimo.
Ho guardato in rete e ho trovato che questo Libro dell’Inquietudine è stato pubblicato dopo la morte dell’autore unendo tutta una serie di scritti che aveva raccolto con l’idea di farne poi un libro.
Pensieri profondi e che fanno riflettere come quello che hai scelto tu.
Sono stata a Lisbona tanti anni fa ma ne ricordo ancora il fascino incredibile.
Una mia collega invece c’è stata quest’estate e, tornata, mi ha raccontato meraviglie, rinfrescando anche i miei ricordi. In particolare mi ha raccontato proprio di questi dolcetti Pastel de nata (detti anche pasteis de Belém) che ha scoperto là e di cui sia lei che la sua famiglia sono diventati ghiottissimi, una vera prelibatezza della pasticceria portoghese.
Curiosità a mille ovviamente! E quando ho visto i tuoi muffins ispirati proprio a questi dolcetti tipici sono stata piacevolmente sorpresa!
Perfetta la realizzazione, con la crema all’interno e quell’impasto al cacao morbidissimo, il tocco di caramello è una cosa meravigliosa.. Veramente bravissima!
Grazie infinite, per tutto!
"Il libro dell'inquietudine" è uno delle mie opere preferite. Lo lessi anni fa, in un periodo della mia vita in cui mi sembrò che questo libro fosse venuto a… cercarmi. E lo rilessi qualche anno dopo, stupendomi di quanto i messaggi in esso contenuti si presentassero, a distanza di tempo, sotto sembianze del tutto nuove.
Un testo dalle mille sfumature, delle pagine che sono una vita intera.
Non ho mai visitato il Portogallo ma preparai le pastéis de nata un anno fa per far contenta una coppia di amici appena tornata da lì con la nostalgia di queste famose pastarelle, e le trovai semplicemente deliziose.
Posso solo immaginare la bontà di questi muffins, ma mi accontento felicemente di gustarne gli scatti semplicemente meravigliosi che ce ne hai regalato. Grazie! ^_^