Non potevo farlo subito, perché avrei scrittosolo con il cuore e non sarebbe stato un raccontare ma solo un sentire. Avreidetto che ho passato un fantastico week end con persone meravigliose, che nonmi divertivo così, tanto da tempo, che mi sono sentita a casa, coccolata eviziata, che ho riso di gusto, fatto il più bel bagno della stagione, che hodormito 10 ore in 3 notti, che abbiamo stappato una bottiglia alle 3 di nottesulla spiaggia, che ho mangiato specialità del luogo senza soluzione dicontinuità, che, Teresa ,che ci ha coinvolti in questa avventura è stata lapersona più professionale e carina che abbia mai incontrato, che ha risoltoogni piccolo problema sempre con il sorriso e con quello sguardo dolce che ha ereditatodalla sua fantastica mamma…..ma non sarebbe stato tutto.
Dopo aver dormito nel b&b (P.R.Immobiliare s.a.s di Russo Giuseppe) davanti al mare, ci ritroviamo di nuovo alla fattoria a fare colazione e incontrare i produttorilocali poi, nel Comune di Melissa alla torre di guardia aragonese dove c’è lasede del Gal Kroton per un light lunch a base di prodotti locali. Pitta con lasardella, nduja e salumi di maiale nero, cipolle e pecorino strongolese, prodotti, come ha detto il Sindaco di Melissa, che esprimono amicizia amore e ospitalità e non potrei essere più d’accordo….forseil concetto di light lunch non riusciranno mai a farlo proprio, ma va bene così.
La Torre che si affaccia sul mare è sede di un piccolo museo contadino con unaserie di strumenti e attrezzi da lavoro e di vita di tanti anni prima. Se solo fossero stati in vendita, avremmo fatto incetta di props.
Una brevevisita alle cantine di Cirò e Melissa dove ci spiegano che si producono diversivini oltre il più famoso Cirò, utilizzando vitigni come il gaglioppo per i rossie i rosè e il greco bianco per i bianchi. Un’ultima tappa a Strongoli, guidatida uno storico e dal sindaco che ci mostrano il passato attraverso i lavori direstauro conservativo di case e monumenti per cercare di riportare ad antichisplendori il centro storico. La cena è ancora alla fattoria e stavolta a basedi carne, non mancano i canti tradizionali calabresi, l’allegria e lacomplicità che ormai si è stabilita tra tutti noi… ci sentiamo stanchi,strapieni e felici.
Con pochissime ore di sonno, ma in Calabriail tempo è un concetto relativo, ci alziamo che fa ancora buio per il tractortour alla fattoria, per vedere l’alba dal promontorio di Vergadoro insieme allatroupe di Rai 3 . Trainati dentro al carretto tra gli ulivi e il silenzio dellamattina, arriviamo in alto dove il Santuario della Madonna di Vergadoro guardaverso il mare.
Ci aspetta Martino Barretta del Gal Kroton per una colazione abase di prodotto tipici: miele, pitta ‘nchiusa, marmellate, pane, fichi d’indiae melone. Una breve sosta e ripartiamo alla volta del vigneto di proprietàdella fattoria, sempre seguiti da Freccia, il cane di Piero.
L’esperienza dellavendemmia è meravigliosa: partiamo a piedi dalla fattoria dopo aver lasciato iltrattore, seguiti da due musicanti con la chitarra che ci accompagnano… misembrava di stare dentro al set del film Il profumo del mosto selvatico. L’uvaè pronta e ci viene insegnato a tagliare solo i grappoli più integri e ascartare quelli già un po’ ammuffiti, poi c’è stata la pigiatura ed è stranodescrivere la sensazione dell’uva calda che si rompe sotto i piedi…. bisogna solo provare.
Decidiamo di andare in Località Mannico diStrongoli, presso l’azienda dei Fratelli Spina il cui pecorino abbiamo assaggiatopiù volte in questa avventura calabrese. L’azienda è ben tenuta e assistiamoquasi in diretta alla nascita degli agnelli, intenti ad prendere il latte, malfermi sulle zampe con ancora il cordone ombelicale attaccato.
con un caldo africano e vento di scirocco potevamo andare aletto? No c’è ancora tempo per fare una foto di gruppo con i bellissimi grembiuli che Piero ci ha regalato e stappare una bottiglia sulla spiaggia farciqualche foto, cantare ‘a palumeddra russa e ridere e ancora ridere.
Caciocavallo Podolico: azienda Parrilla Loc. Vuote 88811 Cirò Marina
Patate della Sila (io toscane di montagna) 400 g
Peperoni piccanti calabresi 200 g
Olio extravergine di oliva
Sale q.b.
Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a spicchi non troppo grandi.
Tagliare i peperoni a listarelle. Mettere abbondante olio di oliva in una padella a fuoco medio. Appena scaldato versare le patate e i peperoni.
Lasciar cuocere mescolando di tanto in tanto (non troppo frequentemente per evitare che si rompano le patate).
Quando le patate saranno dorate salare e continuare la cottura finché non diventano belle croccanti.
Servire caldo.
9 commenti
Favoloso!!!!!! Bellissime foto e il tutto è stato raccontato con passione. Un abbraccio cara
Grazie Marisa, il ricordo è vivo più che mai. Un abbraccio a te e a presto.
Sono stati giorni bellissimi e credo che anche dopo un po' di tempo, tu abbia scritto questo post con ancora quei ricordi ben vivi dentro di te.
Fabio
Sono stati giorni talmente intensi e belli che rimarranno nei miei ricordi per moooooolto tempo. Un abbraccio a te e Annalù.
E anche tu sei riuscita a farmi emozionare! Grazie Annarita, i giorni sono passati, ma a rileggere le tue parole mi piacerebbe ritornare a quei giorni, trascorrere ancora del tempo sulla spiaggia con i piedi ammollo con te e a cantare a squarciagola con tutti gli altri!
Grazie mille davvero, spero tanto di poter trascorrere presto qualche altro giorno insieme!
Magari anch'io vorrei rivedere te e gli altri molto presto. Spero che tua mamma si piaccia nella mia foto….dalle un bacio da parte mia. A presto e grazie ancora.
Immagini che parlano da sole!!!
…"Ogni tanto mi dimentico di quanto sia facile e bello sorridere"…e con questo hai reso a tutto tondo le emozioni che questa gita vi ha regalato!
Un abbraccio!
Infatti, e poi i sorrisi sono gratis e fanno tanto bene. Grazie Ilaria, un bacio.
calabria arrrrrrivooooooooooooooooo