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Lo spezzatino profuma di casa mia, fa parte di quegli odoriche ti porti dietro dall’infanzia e che non puoi mandare via. Non li senti,magari non ci pensi, e poi apri la porta di casa dei tuoi, perché la chiave èsempre sulla porta, e senti quel profumo e allora lo riconosci e lo percepiscicome casa, inevitabilmente. E di spezzatini mia mamma ne ha fatti sempre tanti,tantissimi, in sole due sole varianti: di manzo con le patate e due olive chenon stanno mai male, con i piselli e di coniglio con il sughetto di olive, treallora, tre varianti in più di 50 anni di cucina….se non sono cavalli dibattaglia questi.
Lo sanno bene le donne di una volta, con lo spezzatino siutilizza carne di tagli minori, meno pregiati e meno costosi, ma tanto la lungacottura li rende morbidissimi ugualmente, si può mettere poca carne e tanteverdure e fare un piatto completo e soddisfacente lo stesso, si può fare ancheil giorno prima ed è anche più buono, se avanza lo si può riscaldare il giornosuccessivo, insomma, per tutte le massaie, era ed è, un prezioso alleato incucina. Sempre che non si attacchi al fondo della pentola però, quello è semprestato l’incubo di mia mamma ed è per questo che le ho regalato un cordlessqualche anno fa. Ogni volta che chiacchieravamo al telefono (ore e ore direbbemio marito) lei si interrompeva e scappava urlando verso il fornello dove “lui” stava cuocendo, anzi attaccandosi e emanando sgradevoli odori, lasciandomi allacornetta come un’ebete per 10 minuti. Tornava mesta dicendo che si eraattaccato o che aveva fatto appena in tempo e la cena per il papà era salva.Per un Natale le ho regalato due cordless antispezzatinocombusto e ora possiamoparlottare tranquille mentre controlla l’infingardo.
Quando le sorelle Calugi hanno proposto proprio lo spezzatinoper l’MTC sono trasalita, come avrei potuto cambiare una ricetta superclassica scritta nelmio dna? Mi sono detta: faccio una versione simile a quella della mamma e unatotalmente diversa, due poli lontani…questa è la prima, quella della Diva, cheha dato il suo beneplacito all’ingrediente nuovo.
Per accompagnare il sughetto, ho preparato una polenta diFormenton Otto File varietà rossa arrostita. Le proporzioni tra acqua e polentasono indicative perché, come nella migliore tradizione della cucina casalinga, ledosi sono a occhio.
Per la polenta
Acqua 1 lt
Sale
Setacciare la farina macinata a pietra che ha grana grossa inmodo da far rimanere lo scarto nel setaccio.
Far bollire l’acqua in una pentola alta, toglierla dal fuocoe unire piano piano la farina mescolandola continuamente con un mestolo dilegno perché non faccia i grumi. Rimetterla sul fuoco e cuocerla per mezz’ora sempre mescolando perchè non si attacchi al fondo.Una volta raffreddata tagliarla a fette e cuocerla alcuni minuti sulla piastrao sulla brace.
Per lo spezzatino
Bocconcini di coniglio 500 g
Cipolla 1
Aceto di mele 3 cucchiai
Olive nere toscane 50 g
Rosmarino un rametto
Rosmarino un rametto
Passata di pomodoro 3 cucchiai (io ho usato quella di miamamma che ha anche il basilico)
Fagioli Giallorini 80 g (secchi)
La sera prima mettere a bagno i fagioli. La mattinasuccessiva farli cuocere in acqua salata per un’ora circa (io ho usato lapentola a pressione per 25 minuti circa). In una casseruola far rosolare ilconiglio senza aggiungere nulla (secondo l’insegnamento della mamma in questomodo il coniglio perde l’acqua e quel sapore di selvatico che ha), dopo qualcheminuto si sarà formata dell’acqua che si dovrà buttare. A questo puntoaggiungere l’olio e una cipolla tritata finemente. Sfumare con l’aceto di melee aggiungere la passata di pomodoro e il rosmarino. Far cuocere a fuoco basso con il coperchioper circa un’ora. Controllare ogni tanto la cottura e che il fondo non siasciughi troppo e si attacchi al fondo della pentola magari aggiungendo, senecessario un goccio d’acqua. Solo a questo punto unire le olive e i fagioli econtinuare a cuocere per 20/30 minuti aggiustando di sale.
Servire con la polenta calda da pucciare intingere nelsughetto.
Con questa ricetta partecipo all’ MTChallenge di gennaio
32 commenti
Mi piace il tuo dosare a occhio e l'immagine di te e la tua mamma per ore al telefono: la mia mi innervosisce subito…ché invecchiando parla solo di politica! L'immagine che viene fuori da questa sfida è proprio quella di casa: hai ragione! In bocca al lupo cri
Uh anche la mia parla di politica ma quello da sempre e poi di calcio, di famiglia e massimi sistemi e una telefonata diventa di un'ora così senza accorgersene……e lo spezzatino brucia… un bacio.
Uno spezzatino completamente diverso da quello che preparo solitamente ma che mi intriga parecchio….e che begli scatti Annarita! Mi piace un sacco quel pentolino… 🙂 buona giornata
Grazie Chiara, il pentolino è di rame e per monoporzioni tanto è piccolino. Un bacio.
Io credo che tu non ti renda conto di quanto sei fantastica….tu sei una persona affidabile!!!!! AFFIDABILE e' il vocabolo che più ti rappresenta e credo che sia l' aggettivo migliore che un'altro persona possa attribuirti!!!!! Quando arrivo da te e' come se davanti avessi mia mamma ( non parlo di età ma di modo di essere)!!!!! Mai banale e sempre con cognizione di causa….ti stimo Annarita!!!!!
Pfiuuuuu ti sei salvata in corner con quella frase tra parentesi 😀 Un grazie di cuore perchè non potevi farmi complimento più bello. Un abbraccio stretto stretto.
Lo spezzatino è un must dell'inverno…Anche se ultimamente non mangio molta carne devo ammettere che lo spezzatino me lo mangio sempre volentieri…in qualsiasi versione…
Lo spezzatino è caldo e confortevole ideale per l'inverno. Grazie. A presto.
Annarita io aspettavo la tua ricetta e la mia attesa devo dire che è stata ripagata alla grande. Come noi sei partita dallo spezzatino della mamma, difficile da sconvolgere perchè ci piace così com'è: tradizionale, rassicurante, buono. Ricetta arricchita con i prodotti della tua terra come il formenton otto file e i fagioli giallorini. Mi piace scoprire pezzi di garfagnana tramite le tue ricette e i suoi prodotti che ogni volta dosi sapientemente. Bravissima!!un bacione grande, Chiara
Infatti mi avete spiazzato proponendo lo spezzatino (quante zeta), ma ogni volta di questo gioco mi piace proprio il ripensare ciò che è classico. Questa è la versione soft poi ce ne sarà una più esotica. Grazie Chiara per le belle parole e grazie anche a Marta perchè ormai so che, una non è senza l'altra e questa è la cosa più mi piace di voi. Un bacione.
che bella la complicità mdre/figlia che esce fuori dal tuo racconto, io mia madre la strozzerei e mi dispiace tanto…. ma ha il potere di mandarmi fuori di testa. lo spezzatino buonissimo ma il vero fascino te lo dico l'ho provato per la polenta
Oddio a volte siamo in disaccordo ma rimaniamo sempre entro un certo limite, lei è una gran donna di quelle di una volta e di cui si è perso lo stampino purtroppo. La polenta è davvero buonissima, l'ho comprata al mercato contadino a Castelnuovo da un signore che conosco che la macina dierttamente, ne aveva pochi pacchetti perchè va a ruba e poi ldi varietà rossa ce n'è meno. Ciao un bacione
pucciarci la polenta dentro è come si suol dire…la morte sua!
baci
Alice
Si Alice si può fare alla brace e secondo me anche fritta è spettacolare. Un bacio.
Ecco, lo spezzatino di coniglio è una cosa per me davvero mai provata, quindi mi incuriosisci moltissimo!
Poi, se ci metti le olive, come non seguirti a ruota?
No? da noi è un must ma in generale il coniglio dalle mie parti. Un abbraccio.
La mia carne preferita! Le mamme la sanno proprio lunga….pensa che io sogno di mangiarlo a casa di mia mamma (che non è brava a cucinare ma con la carne si difende alla grande!) come quando ero piccina e lei cucinava il coniglio ruspante che le regalava lo zio.
Nuova scoperta invece per questi fagioli ma la vostra terra è ricca di cereali straordinari!
Bacioni Silvia
Una volta per avere polli e conigli andavamo in una fattoria vicino casa e la signora andava di dietro e tornava con la "roba". Non era piacevole però la carne era ruspante e fresca. Un bacione cara Silvia.
Bellissime queste ricette della tradizione tramandate da madre in figlia! e il tuo modo di descrivercelo trasmette a tutto tondo sapori e sensazioni.
E infine…. bellissime foto!..come sempre del resto se ne vedono da queste parti;)
Grazie Ilaria, mi piace che sia passato il messaggio. Un abbraccio.
Ciao Annarita!!!
Quanto mi piace il coniglio!! E quanto poco lo cucino, purtroppo!
Non me la faccio scappare questa ricetta, già me la pregusto ad occhi chiusi!
Che brava che sei 🙂
Un bacion!!!
Dalle mie parti si usa molto, sia in Garfagnana e in Versilia. Molti li allevano insieme alle galline e spesso mi è capitato di mangiarne di veramente ruspanti. Brava tu. Un bacio.
Sì, questi sono cavalli di battaglia e pure di vita!!!!!
E' vero, ci sono sapori "segreti" che si risvegliano all'improvviso aprendo una piccola porta e la nuvola dei ricordi che ne esce all'improvviso ci invade e ci emoziona, quella…è la ricetta più bella ed è certamente unica ed irripetibile, per ognuno di noi!
Fortunato chi ha una porticina da aprire…..custodisce un prezioso tesoro!
Lo penso anch'io, fortunata me che ho tanti ricordi d'infanzia felici e spensierati fatti di cose molto semplici, giochi e vestiti da condividere con i fratelli, cene di famiglia, pochi soldi e tanta allegria. Spero che Dario possa dire lo stesso un giorno. Grazie e complimenti ancora per quella buca nel terreno …solo tu immensa.
Secondo me, la rielaborazione della sfida l'hai fatta nel post, raccontando di tua madre, delle telefonate, dello spezzatino che si attacca e dell'arma micidiale del cordless: c'erano mille modi di rievocare la cucina di casa, tu hai scelto quello più ironico e, nello stesso tempo, più poetico. Dopodichè, hai cucinato- e lì, niente più ironia, ma poesia, allo stato puro. Non credo che sia più un mistero che io ami il coniglio, che ormai è un cibo dell'anima, un segno di una identità: nè mi stupisce che si usi in Garfagnana, anche se le vostre son montagne vere, ben più ricche di animali da pelo di quanto non siano da noi. Ma la cucina povera è un filo rosso che non tien conto di null'altro che della sopravvivenza e dell'ingegno per conquistarsela con gusto- e questo spezzatino ne è la dimostrazione. Sulla Otto file formenton, mi prostro 🙂
Bravissima!
Tutto quello che riguarda la cucina di casa, di una volta, la cucina povera mi ha sempre affascinato, un pò perchè vengo proprio da quel tipo di cucina e un pò perchè un tempo con pochissimi ingredienti sapevano fare dei piatti meravigliosi. Grazie perchè riesci a dire sempre la cosa giusta nel modo giusto…una qualità invidiabile. Un bacio.
Foto sempre bellissime e poi lo spezzatino di coniglio… buono il coniglio!!!
Grazie per i complimenti e grazie al coniglio…il merito è suo.
…e poi arrivo qui, e resto a bocca aperta…forse nella speranza che un pezzetto di spezzatino di coniglio della Diva si materializzi e ci finisca dentro….bellissimo post, bellissime immagini, bellissima ricetta…e la farina? quella farina cosi' grossa e corposa che avrebbe fatto la felicita' del mio bergamasco babbo? superlativa!
Grazie Roberta, non sai che piacere mi fanno le tue parole……continua pure che mi ci sto quasi abituando. Un grande abbraccio.
Che bella ricetta e che belle foto! Complimenti!
Bellissimo modo di fare spezzatino, io davvero al coniglio non sarei arrivata, anche se in pratica ci son cresciuta a forza di polenta e coniglio!! Il tocco delle olive mi meraviglia, ma è il tocco delle tue zone. Ho cari amici proprio tuoi compaesani e conosco questa passione e dedizione per questo frutto
Bel post :))