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Red Velvet Cake gluten free |
La celiachia l’ho conosciuta circa 15 anni fa. Ero sposatada poco e per farmi nuovi amici, dato che avevo cambiato paese, avevo iniziatoa giocare in una squadra locale di pallavolo. A parte Elisabetta che ora è lamia migliore amica a Camaiore, le altre erano tutte poco più che bambine. Afine stagione invitai la squadra a casa mia per una pizza, aderirono tutte conentusiasmo, tutte, tranne Monica, lei faceva resistenza ma non capivo ilmotivo. Alle mie insistenze, minacciando che avrei mandato tutto a monte se nonfosse venuta, lei mi confessò con un certo pudore, che era celiaca e che avrebbedovuto portarsi la pizza già pronta da casa, cucinata con la farina che suamadre prendeva alla Asl. Mi raccontò di come a tre anni pesasse 9 kg e avesseil ventre gonfio e di come i suoi fossero disperati non riuscendo a capire qualefosse la causa di ciò. Poi la diagnosi della celiachia e il tornare a vivere, con ladifficoltà quotidiana di mangiare diversamente dagli altri. Mi fece unatenerezza infinita perché, quella pizza la faceva sentire diversa e, sappiamobene, come a 15 anni, questo possa essere un problema. Non ricordo cosa le dissi,ma venne anche lei e ci divertimmo come matte.
Negli anni molte persone checonosco hanno avuto la stessa diagnosi, mai stati celiaci prima e poi, improvvisamente,la vita che cambia. Confesso che, un po’ colpevolmente, ho pensato tante volteche, in fondo, oggi non è poi questo gran problema, visto che, in ognisupermercato c’è almeno uno scaffale dedicato, fino a quando Stefania ci hamesso alla prova con una torta gluten free. Per entrare nello spirito del giocodell’MTC mi sono detta che dovevo pensare gluten free e ho cominciato a fare laspesa come se fossi proprio in her shoes (ma non con il tacco 12 che le piacetanto, proprio non ce l’avrei fatta!).
Quello che ho realizzato è stato incredibile e illuminante perché, perquanti prodotti siano con la spiga sbarrata, la maggior parte hanno etichettefumose per cui per utilizzarli devi assumerti il rischio. Il vero rischioinfatti è nelle contaminazioni, per esempio se cucini con utensili che primasono venuti a contatto con il glutine o se compri ingredienti senza glutine malavorati in industrie che lo usano. Vivere in questo modo è unasfida quotidiana e cucinare piatti sempre nuovi con tante limitazioni è percreativi, testardi e coraggiosi.
Detto ciò, prima di cucinare per amici celiaci, guardate benetutte le etichette e attenti alle contaminazioni….sempre.
Per la base
Farina di riso sottilissima 160 gr
Fecola 60 gr
Farina di tapioca (che potete sostituire conMaizena)30 gr
Sale 1/2 cucchiaino da tè
Cacao amaro 8 gr
Burro 110 gr homemade
Latticello 240 ml homemade (ma se non lo trovate onon volete farlo in casa, fate inacidire per 20 minuti la stessa quantità dilatte con un cucchiaio di limone)
Zucchero bianco 300 gr
Uova del contadino 3
Vaniglia una stecca
Colorante rosso 1 cucchiaio
Aceto bianco 1 cucchiaio
Bicarbonato di sodio 1 cucchiaino da tè
Con 500 ml di panna fresca sipossono ricavare il burro e il latticello che servono per la ricetta, bastamontare la panna fino a che il burro si separa dal liquido (il latticello obuttermilk). A questo punto raccogliere il burro e strizzarlo in una garza perfar colare tutto il liquido ancora intrappolato. Sciacquare il burro sottoacqua corrente e conservare in frigo per alcuni giorni (io lo metto in unatazza coperto d’acqua, come faceva la lattaia che vendeva il latte porta a portaquando ero piccola). Al latticello si aggiungono un cucchiaino di yogurt biancoe alcune gocce di limone poi si lascia a fermentare per 20 minuti.
Pre-riscaldateil forno a 175°C.In un recipiente mescolate le farine, il sale, il cacao. In unaltro recipiente, sbattete il burro per 2-3 minuti, finché sarà soffice e poiaggiungete lo zucchero e sbattete per altri 3 minuti.Aggiungete le uova, unaalla volta, sbattendo 30 secondi dopo ogni aggiunta.Mescolate il colorante albuttermilk e quindi versate poco per volta al composto di burro, alternando lepolveri al buttermilk. Possibilmente iniziate e finite con la farina.Aggiungete anche la vaniglia e mescolate.In una tazzina (capiente) mescolate ilbicarbonato all’aceto bianco, facendo attenzione a versarlo subito nell’impasto(altrimenti ve lo troverete per tutta la cucina) e incorporatelo bene con unaspatola. Imburrate due teglie da 18cm e spolverizzate con farina di riso. Fatecuocere per 30/35 minuti, o finché non vedete che è cotto (con il trucchettodello stuzzicadenti!)
Lasciate raffreddare la tortadentro la teglia (potete usarne anche una in silicone, ma è meglio usare la carta forno per evitare contaminazioni) per 10 minuti. Poi toglieteladalla teglia e lasciatela raffreddare, quindi fasciatela nella pellicolatrasparente. Fatela riposare in frigo per diverse ore (io l’ho lasciata tuttala notte). In questa maniera sarà più facile da tagliare senza che si sbriciolie sarà più semplice mettere la farcitura. Non spaventatevi se vi sembra troppodura, perché a temperatura ambiente tornerà morbidissima.
Ganache al cioccolato bianco, cognac e pistacchio
Cioccolato bianco 700
Panna 400 ml
Cognac 50 ml
Farina di Pistacchio 50 gr + quella per la decorazione
Scaldare la panna fino alla soglia dell’ebollizione (ma nonfarla bollire), spegnere e unire il cioccolato, precedentemente sminuzzato.Girare bene per far amalgamare. Unire il cognac e la farina di pistacchio.Lasciar riposare in frigo per alcune ore.
Una volta tagliato le torte ed eliminato eventualiimperfezioni, farcirle con la ganache. Con una spatola eliminare gli eccessi difarcitura e uniformare gli strati. Lasciare la torta in frigo ancora unamezz’ora.
Ricoprire con pasta di zucchero a piacere. Io ho coperto labase e il vassoio lasciando scoperto solo la parte sommitale che ho ricopertodi farina di pistacchio.
52 commenti
Ciao Annarita!! Mi sono aggiunta ai lettori del tuo blog, fai delle bellissime ricette!! La celiachia sta diventando un problema sempre più diffuso, purtroppo… per fortuna oggi si possono fare tante ricette gluten free, come questa che ti è venuta benissimo, ma non dev'essere per nulla facile rivoluzionare tutta la propria vita e la propria cucina. Bravissima per la sfida MTC! Buon weekend!
Grazie Silvia, piacere di conoscerti. Ti ringrazio per i complimenti, sei carina. A presto.
Questa ganache con il cognac la trovo interessante, ma posso farla anche con il cioccolato fondente?
Probabilmente si, anche se il cioccolato fondente ha un gusto più deciso. Ho usato un cognac spagnolo molto profumato che ha dato un sapore particolare. A presto.
davvero una velvet elegante e con la scarpina in cima!!!^_^
che carinaaaaa
Per Stefania un tacco 12 ci voleva….volevi mica che me lo mettessi io? Ciao un bacio.
davvero elegante e con la ganache al cognac hai steso tutti..brava!
Grazie 🙂
Che meraviglia questa torta!!! Elegantissima e davvero ben fatta, per non parlare della scarpetta molto molto bella 🙂
La scarpetta l'ha mangiata il mio bimbo appena finito di fare le foto!
Un dolce da urlooooooooooo brava e buona fine settimana
Grazie cara. Un bacio.
E io che di solito mi dilungo nei commenti, adesso sono rimasta senza parole… Con "In her shoes" mi ha messo definitivamente ko, e se il mio computer non dovesse più funzionare, sappi che è colpa delle lacrime copiose che mi stai facendo versare.
E come se non bastasse, mi hai steso con la farcitura…
Aiuto…..declino ogni responsabilità :D. Grazie. A presto.
chapeau.
stesa come la stefy.
vado a letto.
ciao….
Grazie. Un bacio. Notte.
Con piacere scopro che abbiamo un altro hobby in comune: la pallavolo!
La tua torta è bellissima e mi piace molto l'analogia tra mettersi in her shoes e il tacco 12!
Ciao Silvia, la pallavolo era il mio hobby, ormai posso solo guardarla in tv. In her shoes ha la doppia valenza di mettersi nelle sue scarpe (nei suoi panni) e in quelle tacco 12 di Stefania…… Ciao, peccato per domani…alla prossima.
Ciao Annarita! sono Francy e anche io partecipo all'MTC. Ho visto la foto della tua red velvet e mi son precipitata per farti i complimenti. La torta è meravigliosa, dal rosso della base (perfetta) alla ganache col cognac alla farina di pistacchi sopra. Tutto perfetto, pure la scarpina col tacco hai fatto.. grandissimaa!! e quel cartoncino col logo MTC.. insomma ogni dettaglio mi ha incantata.
Bravissima veramente bravissima!
Grazie mille Francy 🙂
in her shoes hai ragione, questo mese almeno una volta ci siamo immedesimate tutte! E penso che continueremo a farlo qualche volta, solo per smaltire la farina di riso comprata 😀
ahahah ma io la farina di riso la usavo già per addensare le salse, per friggere e anche per stendere la pasta perchè non appiccica come la farina di grano. Però dovremo contnuare a pensare gluten ogni tanto. Ciao a presto.
Complimenti per questa red velvet e per il racconto…sei mitica!
Ale sei troppo buona. Un bacio.
Annarita,, ogni volta mi stupisci sempre di più! Ormai ci devo fare l'abitudine! 😉
No ma siete tutte troppo carine, come farei senza!
E' davvero brutto scontrarsi con questa realtà che ci sembra così lontana da noi!
Ho vissuto quasi da vicino questa situazione quando a circa 15/16 anni il mio dottore ha iniziato a farmi utilizzare prodotti senza glutine per una sospetta celiachia (poi fortunatamente non confermata dagli esami che ho fatto) … per un attimo il mondo mi è crollato addosso …
Favolosa la tua torta e golosissima la tua ganache!!!
Un bacioneeee
In casa mia mio nonno doveva mangiare senza proteine e mia mamma è diabetica perciò conosco i sacrifici per aggirare le limitazioni senza rinunciare ad un minimo di gusto. Grazie Monique, un bacio.
Gran bel post e gran bella prova! Io non mi sono ancora cimentata e la vedo dura….
Non ci pensare neanche, tu devi partecipare. Ti aspetto. Un bacio.
cavoli, hai trovato la frase perfetta per la sfida di questo mese red velvet cake in her shoes, niente di più appropriato e niente di più coinvolgente. Sicuramente non sarà l'unica ricetta in cui ci cimenteremo, penso che come in tutto basti iniziare e poi inizieremo a concepire con più facilità una cucina senza glutine, anche se il glutine per noi non è un problema.
Grazie, ma sai, dato che Stefania, a quanto ho capito, adora le scarpe il parallelo era d'obbligo e ho giocato con il termine inglese, che poi era anche il titolo di un film….Un abbraccio.
bel racconto: hai perfettamente compreso il senso della prova, oltre ad averla realizzata con grande eleganza e resa pure divertente con dedica e tacco 12!!
Grazie Annarita
Dani
Grazie a te e a voi, come sempre. Un abbraccio.
Miglior titolo non lo potevi trovare!La scarpetta è troppo bella!!Anch'io ho giocato per diversi anni a pallavolo..ma ero una schiappa! 😉
Grazie cara…..anch'io non ero proprio la Piccinini via..
Ciao 🙂
Complimenti per la tua torta direi esageratamente bella e super elegante
Grazie ^-^.
Non ci ho mai riflettuto seriamente in effetti. Solo di sfuggita, senza mai calarmi nei panni di chi con queste limitazioni (e soprattutto i rischi e le scelte di cui ogni giorno deve farsi carico decidendo cosa acquistare) combatte costantemente.
Perchè poi il problema è sempre quello. se ci fosse chiarezza, linearità, logica assoluta nei prodotti gluten free al posto delle "etichette fumose" ma non sarebbe tutto più semplice? perchè ogni cosa deve essere sempre così dannatamente complicata e ambivalente in questo mondo?!
Non capirò mai.
e comunque sei un'amica preziosa per la tua amica monica.
Mi piace tantissimo questa red velvet cake (sogno a occhi aperti quella particolarissima ganache al cioccolato bianco, cognac e pistacchi!) , come anche il dettaglio di quella scarpetta tacco 12 con dettaglio lilla: fantastica!!!!!!
Miliardi di baci e buonissima settimana!
Se avessi dovuto indossarla quella scarpetta sarei stata in difficoltà, visto che io amo la comodità, ma, realizzarla con la pasta di zucchero è stato dievrtente. poi Dario l'ha fatta sparire!. Buona settimana anche a te. Un bacio.
gananche al cognac: mi sembra davvero fantastica! bellissima la tua velvet, e adorabile quella scarpina di pasta di zucchero 😉
Quando si parla di scarpe le donne impazziscono…..Grazie Eleonora. Un bacio.
Ero convinta di avere lasciato un commento, anche perchè è stata una delle prime Red Velvet GF che ho guardato.
Mi piace l'approccio che hai per gli altri, mi somiglia. E' difficile mettersi nei panni (o nelle scarpe) degli altri, specie a 15 anni…
Tante volte ci vorrebbe così poco ma… ci manca la voglia, ed ecco che una sfida di cucina ci fa capire quanto sia facile essere … gli altri… e difficile convivere con una malattia che ci rende diversi.
Della torta sono entusiasta per il rosso, che a me è venuto più diseguale del tuo, per la farcia che è sicuramente ben bilanciata e…. per l'aspetto… chic!
Brava Annarita!!!!
Nora
Complimento più bello non potevi farmelo, non sulla torta, quelle vanno e vengono ma sull'approccio che ho con gli altri. Grazie davvero.
Eh, con questa torta superba fai felici sicuramente i celiaci che gioiranno immaginandosi un futuro molto più colorato rispetto al grigiore che gli si prospetta ogni qualvolta si dirigono in farmacia per comprare quei poco invoglianti pacchetti di cibo, venduto vicino alle aspirine e alle supposte! Ma dai uno spunto anche a chi vuole variare un po' l' alimentazione considerando che non dovrebbe comunque essere troppo ricca di glutine! La scarpetta poi è meravigliosa !! (Non è che per caso te ne è avanzata una fetta ?) Tu intanto continua a sperimentare e vedi cosa puoi fare per un'amica salutista scassamaroni, animalista aspirante vegana!! Ciao Annarita
Gianna
Giannna Gianna, tutta questa storia per averne una fetta? Bastava che me lo dicessi e te ne portavo un pò. Un bacio.
Hai fatto benissimo a parlare di questa intolleranza. Anche io la conosco molto bene grazie ad amici e per fortuna vedo che riescono a convivere con questo problema molto bene. Questa torta poi è a dir poco favolosa!! Bravissima il doppio 🙂 Bacioni cara!! Bacioni!!!
Grazie a te carissima. Un bacio.
Sappi che, vista la fortuna che ho rispetto alle altre tue amiche del blog di abitare vicino a te, mi offro come cavia per assaggiare ciò che esce dalla tua cucina…non infierire però!!
Baci Gianna
Ok organizziamo una cena vegana al più presto per scioccare i mariti…
In her shoes vuol significare anche nei suoi panni e il detto qui ci calza a pennello. Molto bella, elegante, colorata e pure simpatica la tua red velvet cake! Complimenti.
Grazie ^-^ . Un bacio.