Shalom, il pane dolce di Shabbat

by Annarita Rossi


Shalom è una parola che ho imparato da piccola andando in chiesa, perchè, durante la Messa, veniva cantata una canzone  che la ripeteva nel ritornello e da allora, non l’ho più dimenticata.Shalom era probabilmente l’unica parola che conoscevo in ebraico, fino ad ora,fino a quando, cioè, causa MTC, non ho sentito la necessità di studiare econoscere qualcosa in più riguardo all’ebraismo e in particolare al kasherut,l’insieme delle regole di ciò che è kosher (conforme) e si può mangiare e cosaè taréf (non conforme) ed è vietato.

L’idea di preparare un pane dolce di Shabbat, con tutti queidivieti, mi aveva un po’ lasciata perplessa, ma, a riprova che l’ignoranza è lamadre del pregiudizio, documentandomi, ho scoperto che il modo di porsi difronte al cibo, nell’ebraismo, è legato alla qualità degli ingredienti ed è unmodo sano di mangiare. Il pasto è un momento importante della giornata e dellavita di una famiglia e soprattutto, nelle festività, diventa momento di lode epreghiera.

Ricordatidel giorno dello Sabato per santificarlo. Lavora sei giorni e fa in essi ogniopera tua; ma il settimo è giorno di riposo sacro all’Eterno che è l’Iddio tuo.Non fare in esso lavoro alcuno né te, né il tuo figliolo, né la tua figliola,né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero chedimora entro le tue porte; poiché in sei giorni fece l’Eterno i cieli, laterra, i mari e tutto ciò che
è in essi, e si riposò il settimo giorno. Perciò il Signore habenedetto il giorno di riposo e lo ha santificato” (Esodo 20, 8-11).

Il giorno di Shabbat, il sabato, è un giorno di festa, dipreghiera e di gioia, durante il quale tutte le attività lavorative vengono sospese perdimenticare gli affanni della vita quotidiana e dedicarsi alla famiglia e agli amici.Ogni gesto, in questo giorno, ha un significato ben preciso, un simbolismo e unrituale codificato, immutato nel tempo. Si accendono le candele, si preparano lechallot (due challah) i pani del sabato e si recita la benedizione del pasto.

La versione del pane del sabato, proposta da Eleonora, nonessendo propriamente una challah, poiché è impossibile modificarne gliingredienti, è una variante che, ho voluto vedere come un’apertura, un panedella tolleranza e del rispetto. Per questo motivo ho scelto di prepararlo coningredienti che sono tipici della cucina marocchina e tunisina, immaginando difesteggiare lo Shabbat con amici di altre religioni e dare un senso, seppurculinario, alla parola shalom.  La stessaforma del pane è un abbraccio simbolico che celebra l’unione coniugale ma in questo caso può avere un significato più ampio.  Il risultato è stato sorprendente, tanto che i miei due pani sono già spariti.

“E’ crudele mangiareil vitello intriso del latte di sua madre” (Deuteronomio :14, 21; Esodo: 23, 19e 34, 26)

Quale migliore occasione di un pranzo del sabato concommensali intolleranti ai latticini, per presentare il pane dolce? Il pane di Shabbat deve assolutamente essere realizzato senza latte e derivati, poiché il sabatoè giorno nel quale si mangia la carne e non è possibile mescolarla con il latte.
per due trecce ripiene:
Farina 0 500 gr 
Uova 2
Zucchero 100 gr 
Lievito di birra 20 gr 
Acqua tiepida 125 ml 
Olio extra vergine d’oliva 125 ml 
Sale 10 gr 
Mandorle 100 gr
Zucchero di fiori d’arancio mezza bustina (l’ho comprata inMarocco, vanno benissimo anche qualche goccia di acqua di fiori d’arancio)
Miele 2 cucchiaini
Datteri 200 gr
un tuorlo d’uovo
un cucchiaio di acqua
semi di sesamo e papavero
Prima di tutto e importantissimo, setacciare la farina.
Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida insieme a uncucchiaino di zucchero e far riposare una decina di minuti fino a far formareuna schiuma. Mischiare la farina, il sale e lo zucchero e versarci il lievito ecominciare ad impastare, versare poi l’olio e per ultimo le uova, uno ad uno,fino alla loro incorporazione. Lavorare fino a che l’impasto si stacchiperfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.
Lasciar lievitare per almeno due ore, dopodichè, sgonfiarel’impasto e tagliarlo in due parti uguali. Tagliare poi ognuna delle parti intre.
Stendere su un piano infarinato ognuna delle parti lunghecirca 35 centimetri e larghe 15. Spargere le mandorle tritategrossolanamente e mescolate con lo zucchero di fiori d’arancioe il miele sulletre parti.
Arrotolarlepoi sulla lunghezza, in modo da ottenere tre lungi “salsicciotti”.
Unirli daun capo e cominciare ad intrecciare.
  
Per laseconda treccia frullare i datteri denocciolati e distribuire sulle strisce dipasta. Adagiare le trecce su una placca da forno unta di olio. Lasciarelievitare ancora due ore. 
Sbattere iltuorlo d’uovo con un cucchiaio di acqua e spennellarlo sulla superficie;spolverare di semi di sesamo e papavero.
Infornarein forno già caldo a 200°C per circa 15-20 minuti.


Con questa ricetta partecipo all’MTC di ottobre!

20 commenti

Alessandra Gennaro Ottobre 14, 2012 - 9:01 pm

Lo dicevamo con Eleonora: sono i post, ancor più della ricetta, a lasciare senza parole. Ora lei non c'è, ma non fatico ad immaginarmi le emozioni che proverà, leggendo questa tua introduzione, un vero gesto di amore nei confronti di una tradizione a cui non appartiene, ma nei confronti della quale ti sei posta con rispetto e interesse sincero. e notavo che il tuo pane del sabato è davvero "ebraico", se mi passi l'aggettivo: c'è un'aderenza capillare alla cultura di questo popolo nella scelta degli ingredienti e nel loro accostamento, a conferma di una adesione piena, che va al di là delle dosi e del procedimento.
Grazie, davvero
ale

Rispondi
Annarita Rossi Ottobre 15, 2012 - 9:32 am

Grazie Alessandra, sai, quello che veramente mi piace dell'MTC è lo stimolo che mi da ogni volta, l'occasione per studiare, conoscere e imparare qualcosa di nuovo, perciò sono io che ringrazio voi (tu e le altre). Ciao cara.

Rispondi
Elisa Ottobre 15, 2012 - 3:28 pm

I tuoi post sono sempre meravigliosi! Mi soffermerei a leggerli e a guardare foto e ricette per delle ore! Bravissima! 🙂
Ci credi che ho appena pubblicato il mio pane e in una delle due trecce ho usato i datteri? 😀

Rispondi
Annarita Rossi Ottobre 15, 2012 - 9:17 pm

Sei troppo buona, come sempre ma ti ringrazio i complimenti fanno sempre piacere. Ho visto la tua ricetta, bellissima. Ciao cara.

Rispondi
Monique Ottobre 15, 2012 - 7:10 pm

Ho letto con molta attenzione e curiosità le tue parole ed ho ammirato le tue trecce ripiene.
Concordo con te che l'MTC, al di là della gara, ci permette sempre di scoprire cose nuove … ed addirittura questo mese ci ha messo di fronte ad una cucina quasi totalmente sconosciuta alla maggior parte delle persone e così ricca di significati.
Ci credi che io ho ancora davanti la nebbia e non ho avuto ancora tempo per "studiare" la ricetta! 😉 Mi devo mettere sotto!
Un bacioooooo

Rispondi
Annarita Rossi Ottobre 15, 2012 - 9:19 pm

Grazie Monique, vedrai che sono facili e buonissime e la tentazione è quella di farne e rifarne. Vedremo, intanto aspetto le tue. Ciao cara.

Rispondi
Zonzo Lando Ottobre 16, 2012 - 9:46 am

Annarita ti è venuta una meraviglia questa treccia! Complimenti! Un abbraccio e buona giornata!

Rispondi
Annarita Rossi Ottobre 16, 2012 - 10:21 am

Grazie cara, era anche molto buona,credo proprio che la rifarò perchè per colazione è ottima. Ciao a presto.

Rispondi
roberta Ottobre 16, 2012 - 11:58 am

Bravissima Annarita!! Bellissimo il post, splendide le trecce!! …e tra i due ripieni non saprei quale scegliere…

Rispondi
Annarita Rossi Ottobre 16, 2012 - 3:15 pm

Grazie mille Roberta 😀 Ciao a presto.

Rispondi
๓คקเ Ottobre 16, 2012 - 5:43 pm

Che belli i tuoi pani, ma quanto più bello è il post!
Parlare di pane della tolleranza, del rispetto e dell'amicizia è raccontare il vero spirito che pervade l'MTC!!!!
Grazie.

Rispondi
Annarita Rossi Ottobre 17, 2012 - 6:44 am

Oh grazie Mapi, me lo prendo tutto questo complimento…mi piace. ciao a presto.

Rispondi
Eleonora Colagrosso Ottobre 19, 2012 - 2:04 pm

Che bel post. letto e riletto. Un post di amicizia, tolleranza, amore. Grazie davvero. Non sai quante volte nelle grandi feste o per uno Shabbat ho invitato amici di altre religioni e culture a condividere con noi il momento, e da quando siamo qui in Marocco, ormai da un anno, lo faccio con più regolarità e più volentieri, anche perchè i marocchini sono forse l'unico popolo islamico che ama gli ebrei. non posso quindi che condividere le tue parole, complimentarmi con te per il tuo scritto e per i tuoi ripieni ragionati e intenzionati e assolutamente non improvvisati o banali. Semplicemente fantastico.
grazie di cuore

Rispondi
Annarita Rossi Ottobre 22, 2012 - 9:02 am

Che bello pensare che tutto ciò che ho immaginato sia davvero possibile ogni tanto! Ti ringrazio per le belle parole. Ciao a presto.

Rispondi
La Gaia Celiaca Ottobre 20, 2012 - 5:01 pm

bellissimo post, veramente, a questo giro di MTC stiamo raccontando storie, ed imparando cose, che vanno molto al di là della cucina.
mi piace molto anche il tuo pane, veramente un ponte fra le culture.

Rispondi
Annarita Rossi Ottobre 22, 2012 - 9:03 am

Ti ringrazio tanto, ma l'MTC è un pò così ogni volta, racconta sempre un pò di ognuno di noi e ci coinvolge tantissimo. Ciao a presto.

Rispondi
la signorina pici e castagne Ottobre 21, 2012 - 8:12 pm

signora mia, lei è pura poesia… mi ha lasciata a bocca aperta questo post, le tue parole sono un valore aggiunto che rende la ricetta ancora più preziosa…..
smack

Rispondi
Annarita Rossi Ottobre 22, 2012 - 9:06 am

Troppo gentile cara Sere. Ad essere sincera mi è piaciuto molto pensare e scrivere di questo argomento, senza voler entrare in questioni storiche e/o politiche che mi sembravano fuori luogo in un blog di cucina. Ciao bacio.

Rispondi
Roberta - Pupaccena Ottobre 23, 2012 - 8:57 pm

…i miei pani dolci sono già belli e mangiati, il mio post non c'è ancora… ma lo sai che i nostri pani dolci hanno qualcosa in comune???… nello spirito però… perché a me mica sono venuti questi intrecci paffuti e perfetti!!!
bravissima, mi piace sempre il tuo modo di fissare le idee in una ricetta e la naturalezza con cui poi lo racconti.

:*
roberta

Rispondi
Annarita Rossi Ottobre 24, 2012 - 8:50 am

Grazie davvero, sei molto gentile. Ti assicuro che non è stato così facile scrivere il post perchè l'argomento non era banale e non volevo scivolare in argomenti di storia e politica che mi sembravano fuori luogo in questo contesto. Ciao Roberta a presto.

Rispondi

Lascia un commento

Potrebbero piacerti anche:

Questo sito usa i coockie per migliorare la tua esperienza. Spero che per te sia ok, ma se desideri saperne di più.... Accetto Leggi altro