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Soace all’isolana |
Con il post di oggi vorrei iniziare un percorso teso avalorizzare quel pesce povero che per molti è pressoché sconosciuto, tutti queipescetti cioè che, normalmente, sono apprezzati nelle zuppe o nella frittura diparanza ma che, da soli, nessuno ha mai sentito nominare. Senza niente togliere altonno, al branzino o altre specialità, più o meno di pregio, che anch’io mangiomooooolto volentieri, ho pensato che riuscire a coniugare le ricette piùclassiche con i pesci più poveri, perciò meno costosi, poteva essere stimolantee utile allo stesso tempo. In tempi di crisi, il pesce è il primo ingredienteche sparisce dalle tavole, e invece perché non continuare a mangiarlo, ritornandoa quei pesci di una volta, come li definisce Claudio il mio pescivendolo, quandochiedo delucidazioni sui prodotti che ha sul banco?
Del pescivendolo, come del dottore, ti devi fidare, deviavere un rapporto aperto e diretto e tacere se ti dice che quel pesce oggi nonè buono, anche se cercavi proprio quello e lasciarti guidare. Qualche giorno fami ha detto di prendere una soace piuttosto grande da fare al forno…….e questoè il risultato.
E’ un pesce piatto che, normalmente, in misura, decisamente più piccola, fa parte della frittura di paranza. Ha l’aspetto di una sogliola e cometutti i pesci piatti ha la presenza di entrambi gli occhi da un solo lato dellatesta, tratto che si sviluppa in seguito ad una metamorfosi che interessa gliultimi stadi larvali, dotati, al contrario, di un cranioperfettamente simmetrico. In pratica prima, sono pesci normali, simmetrici epoi, adagiandosi sul fondo, una parte diventa più chiara mentre l’altra siscurisce per mimetizzarsi con il fondale e l’occhio migra da un lato all’altro.
Soace 1 da 700 gr
Patate 300 gr
Carote 2
Olive verdi una manciata
Misto di erbe aromatiche (origano, maggiorana, timo,basilico)
Limone non trattato ½
Vino bianco
Olio evo
Sale rosso delle Hawaii
Eviscerare e lavare il pesce. Pulire e tagliare a lamellepatate e carote e metterle in una teglia con 3 cucchiai d’olio. Salare eaggiungere un trito di erbe aromatiche e le olive. Cuocere a 200° C per ventiminuti circa. Tirare le verdure fuori dal forno e adagiarci il pesce, ponendovisopra il mezzo limone tagliato a fettine. Salare, aggiungere un goccio di vino bianco e dare un giro d’olio poi, rimettere in forno per altri venti minuti. Pulire il pesce da pelle e lische e, utilizzando uncoppapasta, impiattare mettendo le verdure alla base e sopra i filettipuliti.
6 commenti
Che bella composizione e che sapori mediterranei! Mi fa venire voglia di assaggiarlo su una terrazza piena di limoni, che da sulle onde… ooh, sogno troppo! Buon fine settimana! 🙂
Che bella immagine! Si anche a me piacerebbe…e poi sognare non costa nulla. Buon fine settimana anche a te cara.
ma che bella presentazione!!!! concordo con te nel cercare di valorizzare gli alimenti più poveri perchè più salutari…i nostri nonni la sapevano lunga!!!! Bravissima mi piace molto questa ricetta. Grazie per aver partecipato. buona domenica
Grazie a te. Buona domenica. A presto.
BRAVA!! Non posso che complimentarmi per una scelta così coraggiosa.
Ho capito che pesce è, qui lo chiamano in un altro modo, devo andare a controllare, non l'ho mai cucinato pensa!!! ma quando finisco con le acciughe….. :-))
Ho un pescivendolo affidabile e esperto che mi consiglia i pesci migliori, soprattutto quelli che nessuno vuole ma che sono buoni e vengono dal nostro mare. Penso di metterne altri presto. Ciao e buona serata.