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Torta di farro |
Ci sono dei piatti che ricordo di aver sempre mangiato,altri che, dettati dalle mode del momento sono comparsi nel menù di famigliaper qualche tempo ma non sono “sopravvissuti” nei gusti e nelle preferenze.Ricordo piatti di gran moda negli anni ’80 come il vitello tonnato o i dolciflambè che poi hanno abbandonato presto la nostra tavola……specialmente dopo chemia zia Marzia si ustionò la lingua mettendo in bocca un cucchiaino di gelato,ancora un po’ troppo flambè! Ci sono invece ingredienti e ricette che, unavolta apparsi, sono rimasti definitivamente, diventando tradizione.
Tuttoquesto bel preambolo per introdurre lui, il principe dei cereali: il farro (triticum dicoccum).
Se un tempo dicevi Garfagnana, ti rispondevano castagne efunghi. Ora è tutto cambiato. Una sapiente politica commerciale ha saputovalorizzare i prodotti tipici di questa terra e colture come quella del farro,sono state riscoperte e sostenute e oggi, dopo aver ottenuto dall’UnioneEuropea il riconoscimento dell’indicazione geografica protetta ( IGP), se diciGarfagnana dici castagne, funghi, biroldo, mondiola, formenton otto file, panedi patate e soprattutto farro.
Cereale con eccellenti proprietà dietetiche e beneficieffetti sull’apparato digerente, è ricco di vitamine del gruppo A-B-C-E e disali minerali; contiene fosforo, sodio, calcio, potassio e magnesio. Contieneproteine, acidi grassi polinsaturi ed essenziali, ferro, manganese, rame,cobalto e un alto contenuto di selenio ed acido fitico che lo rendono unpotente antiossidante.
La produzione di farro garfagnino deve avvenire senza l’impiego di concimichimici, fitofarmaci e diserbanti pertanto, il farro garfagnino, coltivato secondo latecnica tradizionale risulta, di fatto, un prodotto biologico.
Il farro non solo è adatto per vari tipi di piatti e ricette,ma da qualche hanno risulta essere l’ingrediente base per un’ottima birra che siproduce a Petrognola, un piccolissimo borgo nel comune di Piazza al Serchio.
Io lo mangio anche semplicemente bollito e condito con olioe formaggio perché mi piace molto il sapore al naturale e la consistenza,leggermente coriacea. Ho imparato a cucinarlo da mia madre e oggi lo preparospesso per la mia famiglia.
Per l’impasto:
Farina 100 gr
Latte tiepido
Sale
Olio
Per la farcia:
Farro della Garfagnana 200 gr
Ricotta 250 gr
Parmigiano 30 gr
Uova 2
Sale e pepe
Impastare la farina con il sale e l’olio, aggiungendo via via illatte tiepido, fino ad ottenere una pasta liscia e omogenea. Nel frattempolessare il farro in acqua salata, lasciandolo al dente. Una volta scolato ilfarro, lasciandolo raffreddare alcuni minuti, unirlo alla ricotta, al parmigianoe alle uova, aggiustando di sale e pepe. Stendere la pasta e foderare unateglia, precedentemente imburrata e infarinata (o utilizzando la carta daforno), poi riempire con l’impasto. Cuocere in forno a 200° per circa 30 minuti.Sfornare e gustarla accompagnata da affettati e salumi……rigorosamente dellaGarfagnana.
2 commenti
ma se non volessi mettere le uova mi riuscirebbe lo stesso?
Le uova servono per tenere insieme l'impasto, forse, ma non ho mai provato potresti utilizzare della ricotta non troppo liquida e magari aggiugere alla farcia qualche cucchiaio di fecola di patate….però è un tentativo…..vedi tu
Ps fammi sapere se la provi