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Mescolare la farina,lo zucchero,il sale e infine l’olio. Unire il vino e impastare fino a formare un composto omogeneo. Lasciarlo riposare in frigorifero almeno un’ora.
La natura non ha confini,gli uomini sì, appartenere a una comunità,seppur piccola, significa avere le stesse tradizioni, parlare lo stessodialetto, avere, in definitiva radici comuni che ti identificano. Chi vive sulleimmaginarie linee di confine, respira le culture degli altri. Quando sono statain Umbria nel Discoevring Tour di Aprile a Città della Pieve, ho respirato ungrande senso di appartenenza ma anche due regioni la Toscana e il Lazio vicinecosì tanto da mescolarsi ad ogni passo.
Pochi km da città della Pieve c’è Salus per Aquam lostabilimento termale Theia a Chianciano dovesiamo stati il secondo giorno del tour. Un aprile che è stato un accennod’estate ci ha permesso di rilassarci tutto il giorno nelle piscine esterne,tra giochi d’acqua e idromassaggi. Le terme sono adatte anche ai bambini piùpiccoli con un’area dedicata ideale per le famiglie.
Rientrati un po’ distrutti dall’azionedell’acqua termale ci siamo fermati a Salci, Il ducato di Salci fu un feudo, enclave dello Stato dellaChiesa, Il borgo di Salci è un sito interessante per il suocastello, e le chiese che tuttavia risulta abbandonato dagli anni ’80 emiseramente destinato alla rovina se non interverranno presto delle politichedi restauro. Nel Comune di Città della Pieve ha una storia che inizia nel 1243,vantava una strategica posizione, compresa nel territorio di Orvieto (StatoPontificio), prossima al confine con il Granducato di Toscana e con il Marchesato di Castiglione del Lago.La peculiarità di Salci non era solo questa: costruito nel secolo XIVdagli eredi del condottiero Vanni Bandini, era, con l’investitura papale del 1568, un insolito esempiodi castelloducato.
Il minuscolo recinto medievale (tre ettari circa) godeva, infatti,delle seguenti prerogative feudali: rappresentavano il duca il balio,l’intendente per gestione e amministrazione, il segretario di corte, il podestà (garante dell’applicazione delle normedello statuto); disponeva, inoltre, di prigione locale e guarnigione militareautonoma da Castel della Pieve; il signore aveva potestà di imporre tributi epedaggi, di autorizzare mercati e fiere e di batteremoneta (da wikipedia)
Un aperitivo a Antheia da Cesare e Maria che da Torino in unviaggio si sono innamorati della zona e hanno deciso di cambiare vita. Daconsulenti a produttori di zafferano, presto anche di olio e proprietari di unostupendo b&b dove nessun particolare è lasciato al caso e dove la cura e lecoccole per il cliente si percepiscono ad ogni passo. Il casale, il giardino,l’erbetta soffice, i cani trovatelli, l’amore per ciò che si è scelto di farecon coraggio e perseveranza li sta premiando. Sono una fucina di idee vincentilegate soprattutto allo zafferano e al suo uso: hanno creato lo sciroppo perfettosul gelato, ideale con il formaggio e davvero ottimo come aperitivo con un buonprosecco.
Cena all’Hotel Vannucci Unanotte ancora al Podere Siliano e anche questo tour volge al termine, non primadi aver visitato un altro podere Il Cornieto dove oltre al b&b vieneprodotto l’olio. La proprietaria ci ha condotto in una degustazione di monocultivarleccino, frantoio e moraiolo. La passione per il proprio lavoro è evidente,così orgogliosa dei propri prodotti da farci visitare anche l’orto. Proprio durante questa visita ho assaggiato delle ciambelline all’olio molto buone. Nonostante le mie insistenze la ricetta non mi è stata rivelata però ho trovato in rete varie versioni e ne ho fatto la mia.
Il tour si conclude al Caffè degli Artisti in centro a Cittàdella Pieve con la consapevolezza che questa terra di mezzo abbia un grandepotenziale e una bellezza senza pari.
300 g di farina
50 g di zucchero semolato
100 ml di olio extravergine d’oliva leccino del Podere Cornieto
100 ml di vino bianco
un pizzico di sale
50 g di zucchero semolato
100 ml di olio extravergine d’oliva leccino del Podere Cornieto
100 ml di vino bianco
un pizzico di sale
zucchero per ricoprire le ciambelline
Mescolare la farina,lo zucchero,il sale e infine l’olio. Unire il vino e impastare fino a formare un composto omogeneo. Lasciarlo riposare in frigorifero almeno un’ora.
Formare dei serpentelli di circa 5-6 cm con la pasta e chiuderli a creare una ciambellina. Continuare fino a terminare tutto l’impasto.
Rotolare ogni ciambellina sullo zucchero e adagiarle su una teglia ricoperta di carta forno.
Cuocere in forno a 170°C per 20 minuti.
Rotolare ogni ciambellina sullo zucchero e adagiarle su una teglia ricoperta di carta forno.
Cuocere in forno a 170°C per 20 minuti.
2 commenti
Non ci crederai ma ho assaggiato delle ciambelline molto simili a queste con la sola differenza di una mandorla al centro proprio la scorsa settimana! Le produce un biscottificio umbro, mi pare. Già mi ero messa in testa di provare a farle. Diciamo che così mi faciliti la vita!
Che bello tutto: foto, racconto, esperienza. L Umbria ti rigenera sempre (beh, come anche la Toscana del resto) ed è sempre un gran piacere andarci, poi se i posti sono così accoglienti…le ciambelle sono da urlo. (Nell'ultima frase del racconto c è però una "tetta" in più ;-))). Mille baci