La prima volta che ho sentito parlare dell’Ucraina è stato subito dopo il 1989. Con la caduta del muro di Berlino c’è stata una vera rivoluzione in tutto l’Est europeo, talmente importante da dover riscrivere i libri di geografia. Ricordate la pubblicità dell’Atlante geografico del Corriere della Sera dove un astronauta russo atterra con la sua capsula e grida la sua gioia per essere tornato a casa, in Russia. Arriva una contadina ucraina che lo rimbrotta, dicendo che quella è l’Ucraina e non la Russia. Lui, rimasto per troppo tempo nello spazio, risponde che l’Ucraina è Russia e lei, ancora più arrabbiata, sottolinea che l’Ucraina è l’Ucraina.
Quello che conosco dell’Ucraina non sono solo le terribili notizie che sono arrivate nel tempo con gli effetti di Chernobyl , la guerra del 2014 e quello che succede oggi. Mio marito è stato in Ucraina, per lavoro a Kiev e Simferopol e mi ha raccontato di gente semplice, molto gentile e accogliente. Ogni sera era invitato a cena ed è proprio a tavola che si sono instaurati i legami più forti, aldilà delle barriere culturali e linguistiche.
Quando Alessandra ha proposto Mamushka di Olia Hercules come primo libro per il progetto Cook_my_Books, ho pensato che avrei voluto seguire la scia di queste ricette, riprendendole, con i miei tempi. Trovo il progetto di dare vita alle ricette dei numerosi libri di cucina di Alessandra, un’idea davvero poetica che ci permette di “assaggiare” Paesi e culture diverse.
Olia Hercules ha pensato e scritto il suo libro nel 2014, a seguito della guerra nel Donbass, per non perdere le proprie radici espresse attraverso le ricette della famiglia. Ho scelto il pane all’aglio Pampushka perchè il pane è il vero cuore della tavola, in più questo pane fatto di panini rotondi e fragranti mi ha davvero colpito, quando l’ho visto nel blog di Giuliana. In Ukraina si serve caldo, in accompagnamento del tradizionale Borsch rosso.
Pampushka o Pane ucraino all’aglio
Ingredienti
- 15 g di lievito di birra
- 1 cucchiaino di zucchero
- 225 ml di acqua tiepida
- 400 g di farina W360
- 8 g di sale fino
- 3 cucchiai di olio di girasole
- 20 g di aglio meglio se fresco
- 1 ciuffo di prezzemolo
- 1 uovo per spennellare
Istruzioni
- La sera prima preparate il lievitino. In una ciotola sciogliete il lievito con lo zucchero in tutta l’acqua tiepida, aggiungete 200 g di farina e mescolate. Coprite la ciotola con della pellicola e lasciatela lievitare in frigorifero per tutta la notte.
- La mattina successiva riprendete la ciotola, aggiungete il resto della farina all’impasto, unite il sale e iniziate a impastare su un piano di lavoro ben infarinato o in una planetaria, continuate finché l’impasto sarà liscio e si staccherà facilmente dalle mani o dalla ciotola.
- Pesatelo e dividetelo in 8 pezzi di uguale peso. Prendete ogni pezzo e formate dei panini rotondi chiudendoli sotto. Sistemateli uno accanto all’altro in uno stampo o una teglia rotonda da 24 cm ben oliata.
- Lasciateli lievitare, coperti, al caldo. Dovranno raddoppiare di volume e unirsi. Tritate il prezzemolo insieme all’aglio, mescolate il trito all’olio e a un pizzico di sale e lasciate in infusione.
- Quando i panini saranno gonfi, spennellateli con l’uovo sbattuto.
- Cuoceteli per 20/25 minuti o finché non saranno dorati a 200 °C, forno statico. Toglieteli dal forno, cospargete abbondantemente il pane con l’olio al prezzemolo e servite subito.