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Ci sono alcune ricette che non andrebbero mai fatte,punto. Cercare di ritrovare un saporedimenticato, lontano nel tempo, rivivere un’emozione, un ricordo, persone carecon le quali mangiavi quel piatto è difficile e non basta provare, provare e provare. Io ci ho tentato ma il risultatonon è stato quello che mi sarei aspettata, perché il sapore era buono, ma nonquello che io ricordavo.
Ho assaggiato i muscoli per la prima volta quando, dabambina, mia zia Giuliana mi portò ad una sagra a Pisa, un po’ con diffidenzaperché, con quel nome, credevo che mi stessero prendendo in giro ma, le cozze,in gran parte della Toscana vengono chiamate così. Molti anni più tardi, quandoho iniziato a frequentare la Versilia, li ho potuti assaporare di nuovo ed èstato subito amore. Mia suocera li faceva divinamente e ora che lei non c’è piùè mio suocero a prepararli con risultati ottimi ed è proprio lui che mi hapassato la ricetta. Ricetta è una parola grossa, perché ricetta prevedrebbeanche dosi precise e non è questo ilcaso. Con dei più o meno, si dai pressappoco, e dei fai a occhio, questa è la versione di famiglia.
Cozze di taglio grande (tipo quelle di Arborea o quellespagnole) 2kg
Mortadella 100 gr
Uova 2
Polpa di pomodoro 500 gr
Parmigiano 50 gr
Pangrattato
Aglio
Olio
Peperoncino
Prezzemolo
Pulire le cozze molto bene, avendo cura di eliminare tuttele impurità dal guscio. Lasciare da parte quelle più grandi. Mettere in unacasseruola una decina di cozze con aglio, peperoncino e un goccio d’olio elasciare che si aprano, coprendole con un coperchio. Lasciarle raffreddare etoglierle dal guscio. Fare un trito con la mortadella, le cozze cotte, ilparmigiano, uno spicchio d’aglio, un pò di prezzemolo tritato, le uova e pocopangrattato. Unire se necessario un goccio di acqua di cottura delle cozze.
Aprire le altre cozze crude forzando l’apertura con uncoltellino e girando leggermente le valve aperte, questa operazione di rotturadei filamenti è lunga ma è necessaria affinché le cozze non si aprano incottura. Una volta aperte tutte le cozze, riempirle con una noce d’impasto erichiuderle. Far soffriggere uno spicchio d’aglio e un peperoncino in un filo d’olioe aggiungere la passata di pomodoro. Far rosolare per alcuni minuti, aggiustaredi sale e unire con delicatezza le cozze riempite. Far insaporire il tutto per ¾minuti e poi spegnere il fuoco.
Questo piatto può essere preparato in anticipo e riscaldatoal bisogno. Se dovesse avanzare un poco di salsa di pomodoro dalla scarpettache, inevitabilmente consuma sfilatini di pane, si può utilizzare per condirela pasta.
6 commenti
mai mangiati, ma la tua ricetta mi incuriosisce molto!
Non sai che cosa ti sei persa! Sono fantastici, un pò elaborati ma sicuramente da provare. Ciao a presto.
Mai mangiati nemmeno io, pur avendone sempre sentito parlare! Il guaio delle ricette che si fanno alla ricerca di un preciso sapore è che molto spesso come dici tu, quel sapore non te lo rievocano nemmeno un po', ma è questione anche di stati d'animo, suggestioni, contesti. e poi magari un certo sapore è magnifico solo nei ricordi: mitizzato, condito di sensazioni molto precise e quindi per sua natura non riproducibile.
Per esempio io non sono mai più riuscita a mangiare gli spiedini alla palermitana che mi faceva mia zia quando andavamo a trovarla in sicilia.
Li rifà ora mio padre, li ho rifatti qualche volta io, li ho rimangiati perfino da lei, ma…senza mai trovarli esattamente uguali. Mi sembra manchi sempre qualcosa, fino a chiedermi: ma esistevano??
Vabbè, comunque, al di là di questo, i tuoi muscoli ripieni qua, mi sembrano assolutamente da provare, e fanno una gran gola a guardarli!
Cara annarita, ti mando baci e l'augurio di una splendida giornata!
Cara Luna come farei senza di te che mi capisci sempre al volo? Grazie e buona giornata anche a te. Un Bacio.
Eh sì carissima, per noi sono i muscoli e anche secondo me sono buonissimi!!! son sicura che anche se non uguali erano buonissimi lo stesso! Bacioni!
Grazie dell'incoraggiamento. Si erano buoni ma gli mancava quel quid…ma continuerò a provare. A presto.