Piadina degli spiriti o Piada CILEcca

by Annarita Rossi



Notte,neve e sabbia disegnano la forma

Dellamia patria sottile,
tuttoil silenzio giace nella lunga linea,
tuttala spuma straripa dalla barba marina, tutto il carbone la colma di misteriosibaci. (P. Neruda)
Cile- Questa terraaffusolata è come un’isola, separata dal resto del continente, a nord dalDeserto di Atacama, il più arido del mondo (…) a est dalla Cordigliera delleAnde, imponente massiccio di rocce e nevi perenni; a ovest dalle coste scoscesedell’Oceano Pacifico; a sud dal solitario Antartico. E’ il punto finale ditutte le rotte, una lancia nel Sud del Sud America, quattromilatrecentochilometri di colline, vallate, laghi e mare. (…) Questo Paese dalla topografiadrammatica e dai climi diversi pieno di ostacoli capricciosi e scosso daisospiri di centinaia di vulcani, che si estende come un miracolo geologico dairilievi della cordigliera agli abissi del mare, è unito dal profondo senso dinazionalità dei suoi abitanti (da Il mio paese inventato, Allende, 2003).


Ho conosciuto il Cile in molti modi, ho studiato la zonadi suduzione cilena dove la crosta oceanica del Pacifico meridionale, incuneandosisotto quella continentale della placca del Sud America, ha dato origine allacordigliera e all’intenso vulcanismo e l’azione continua di sfregamento che determinapressioni in grado di generare i violenti terremoti che devastano spesso questearee; ho letto le lettere degli emigranti italiani, costretti a partire per lafine del mondo per trovare una vita dignitosa, con la patria ancora nel cuore euna nostalgia infinita, la stessa che ho ritrovato nei versi del più celebrepoeta cileno, costretto all’esilio nel periodo più buio della storia politicadel suo Paese. Ho scoperto il Cile nei racconti di Isabel Allende, la storiatriste, violenta e brutale che questo Paese ha dovuto affrontare, ma anche lamagia dei suoi abitanti, il coraggio e la passione. Non ci sono mai stata, ma èuno di quei paesi che mi sembra comunque di conoscere e, guidata dal raccontoche proprio la Allende fa del Cile nel libro “il Mio paese inventato” ,orgoglioso e nostalgico, visto da quegli Stati Uniti che sono a mille miglia didistanza e non solo geografica, mi è sembrato quasi di toccarlo.

“Appenafuori Santiago il paesaggio diventa bucolico: pascoli costeggiati da file dipioppi, colline e vigneti. Vi consiglio di fermarvi a comprare frutta e verduranelle bancarelle lungo la strada, o di fare una piccola deviazione per entrarenei villaggi e cercare la casa dove sventola un panno bianco: lì si vendonopane fatto in casa, miele e uova dorate. Lungo la costa si incontrano spiagge,pittoreschi villaggi e calette con le reti e le barche dei pescatori. Da quiprovengono i favolosi tesori della nostra cucina, come il grongo, re del mare,con il suo giubbetto di squame ingioiellate, e la corvina, dalla gustosa carnebianca, seguita da un corteo di centinaia di altri pesci, più umili maaltrettanto saporiti. Infine, la carrellata dei frutti di mare: granseole,ostriche, cozze, capesante, abaloni, gamberetti, ricci di mare e altri ancora,compresi alcuni dall’aria tanto sospetta che nessuno straniero si azzarda adassaggiarli, come il riccio o il balano, iodio e sale, pura essenza marina. Ilnostro pesce è talmente saporito che non è necessario essere dei cuochi percucinarlo.
Disponetedi un letto di cipolla tritata in un recipiente di terracotta o pyrex ,adagiateci sopra il vostro bel pesce condito con succo di limone, qualche pezzetto di burro, sale e pepe,infilate tutto nel forno caldo fino a quando non uscirà ben cotto, ma nontroppo, per evitare che si asciughi, quindi servitelo accompagnatelo da uno deinostri vini bianchi, bello fresco, e mangiatelo con i vostri amici più cari.
(…)In Cile si passa la vita a tavola. (…) le riunioni di affari includono lacolazione, il pranzo o la cena. Nessuno firma un documento senza prendersialmeno un caffèmcon biscottini o berci sopra qualcosa.
E’vero che a casa mangiavamo legumi tutti i giorni, ma la domenica il menùcambiava. Un tipico pranzo domenicale a casa del nonno si apriva conpesantissime empanadas  e tortini salaticon carne e cipolla che avrebbero provocato l’acidità anche nello stomaco piùforte. Poi si serviva la cazuela , un piatto a base di  carne, mais, patate e verdure che avrebberesuscitato un morto, seguita da una ricca zuppa di pesce, il cui profumodelizioso si diffondeva per tutta la casa e. per terminare, da una carrellatadi dolci irresistibili, tra cui non mancava il dolce latte, antica ricettadella zia Cupertina. Tutto era innaffiato con il nostro fatidico pisco sour econ parecchie bottiglie di vino rosso, invecchiato per anni nella cantina dicasa. Prima di uscire ci davano un cucchiaino di magnesia (da Il mio paese inventato, Allende, 2003).
L’idea di una piadina cilena non è frutto di pazzia ma diun gioco divertente nato in seno alla gara dell’MTC, Tiziana ha proposto lapiadina romagnola come sfida per queste mese e i vertici (diciamo così)dell’MTC hanno proposto una sfida nella sfida, complice il mondiale brasilianoin corso. Ognuno prende un Paese concorrente al mondiale e seguendo il calendarioufficiale ci si scontrerà a colpi di piadine con ingredienti tipici del Paesescelto. Una sorta di PiadaMundial. Quale occasione migliore per parlare di un luogo tanto lontano ma chesento così vicino? E poi i cileni amano il calcio al pari della cucina.


Gliargomenti che si sono sostituiti alla politica nei discorsi quotidiani deicileni sono il denaro, che manca sempre, e il calcio, che serve per consolarsi.Anche l’ultimo degli analfabeti conosce il nome di tutti i giocatori che hannopreso alla nostra storia calcistica e si è fatto un’opinione su ciascuno diloro. Questo sport è talmente seguito che durante una partita le strade sonodeserte, perché l’intera popolazione si trova in stato catatonico davanti allatelevisione
Da una lettera della madre dopo l’alluvione del 2002
L’unicopensiero che distoglie la popolazione dal disastro sono i Mondiali di calcio.Ivan Zamorano, il nostro campione, ha comprato una tonnellata di provviste pergli alluvionati e trascorre le giornate nei villaggi a far giocare i bambini ea distribuire palloni (da Il mio paese inventato, Allende, 2003).
Scegliere il Cile per questa gara mi è sembrato naturale,scoprire qualcosa in più sulla cucina è stato interessante e rileggere alcunipassi dei libri di Isabel Allende mi ha fatto venire una gran voglia dipartire.
La versione cilena della piadina romagnola (ogni voltache lo dico mi fa venire in mente Bersani quando cantava “hai più pensato aquel progetto di esportare la piadina romagnola?”) ha la pasta arricchita difarina di mais e un ripieno che ricorda le empanadas cilene un trionfo diproteine con carne e uova, profumate con spezie e addolcite dall’uvetta.
La piadina è stata apprezzata in famiglia infatti ancheil modello, finito il set dove aveva già cominciato a mangiarla, l’ha divorata.
E allora forza Cile che anche se Vidal si è fatto maleabbiamo delle chances. Sai Prandelli cosa ti dico? Hai lasciato a casa GiuseppeRossi? E io tifo Cile.
Per 6 piadine

Farina 00 400 g
Farina di mais 100 g
Acqua 130 g
Latte parzialmente scremato fresco 130 g
Strutto 100 g
Lievito per torte salate 15 g
Sale fine 10 g
Bicarbonato di sodio 1 pizzico

Fare scaldare al microonde il latte e l’acqua per pochi secondi in modo chesiano tiepidi. Lasciare ammorbidire lo strutto mezz’ora circa fuori dalfrigorifero. Su di un tagliere disporre la farina e fare un buco al centro conla mano. All’interno mettere lo strutto a pezzetti con il lievito, il bicarbonatoe il sale, schiacciarlo con la forchetta per ammorbidirlo, aggiungere l’acqua eil latte. La consistenza inizialmente potrebbe essere un pochino appiccicosa ela pasta si attaccherà al tagliere ma impastando per una decina di minuti,cambierà staccandosi e diventando molto morbida e liscia. Se il liquido fossetroppo poco la piadina si sfalderà e risulterà un po’ dura. Mettere l’impastoin una ciotola e coprire con la pellicola per alimenti. Lasciare riposare 48ore al fresco, massimo 20°C, se fosse più caldo si può lasciare riposare lapasta in frigorifero e metterla a temperatura ambiente 2 ore prima dell’uso. Lapasta ottenuta sarà circa 850 grammi, dividerla in 6 pezzi da 140 grammi circae formare delle palline, lasciarle riposare almeno mezz’ora. Infarinare appenail tagliere e disporvi una pallina d’impasto, schiacciarla con la punta delledita, stendere la piadina con il mattarello girandola spesso in modo cherimanga rotonda. Avrà un diametro di circa 20 centimetri e uno spessore di 0,5centimetri. Scaldare il testo o l’apposita teglia di terracotta, su un fornelloa doppia fiamma, con sotto uno spargifiamma. Altrimenti si può utilizzare unapadella antiaderente piuttosto larga. La temperatura non dovrà essere troppoalta altrimenti la piadina si brucerà fuori e rimarrà cruda all’interno, manemmeno troppo bassa. Si può fare una prova con un piccolo pezzetto di pastaper regolare la giusta temperatura. Cuocere pochi minuti per lato, controllaresempre alzando la piadina con una paletta. Disporre le piadine una sull’altrain modo che rimangano calde.
L’impasto può essere preparato con l’impastatrice, viene benissimo, basteràmettere tutti gli ingredienti assieme e lavorarli con il gancio impastatore per7/8 minuti fin quando il composto risulterà omogeneo.



Per ripieno:
Carne macinata mista 350 g

Cipolle 2
Cumino in polvere½ cucchiaio
Aji color(paprika dolce)
Sale
Olio di semi mais1 cucchiaio di
Uova sode 4
Olive neredenocciolate una manciata
Uva sultanina unamanciata
Un ingrediente magico a vostra scelta (cuore, anima, passione, coraggio)


Mettere a bagno l’uvetta.Cuocere le uova 5 minuti in acqua bollente e poi freddarle e sbucciarle. Sbucciarele cipolle e tritarle grossolanamente. Nell’olio riscaldato in una pentola afuoco forte versare la paprika dolce e aggiungere mescolando piano la carnemacinata, il cumino e il sale. Lasciar rosolare per qualche minuto. Aggiungerele cipolle, abbassare il fuoco e coprire facendo cuocere circa 20 minuti,avendo cura di mescolare ogni tanto. 10 minuti prima della cottura unire l’uvettastrizzata e le olive. Riempire le piadine e aggiungere le fette di uovo sodo.

con questa ricetta partecipo all’MTC

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e al Piadamundial

22 commenti

Le mie ricette con e senza Giugno 13, 2014 - 4:08 pm

Complimenti per la tua piadina Annarita, ero sicura che avresti fatto qualcosa di speciale.

Rispondi
Annarita Rossi Giugno 13, 2014 - 6:56 pm

Ho avuto problemi con la connessione tutto il giorno e il commento che ho lasciato alla sfida si è perso. Ti facevo i complimenti e confessavo che avrei votato per te.

Rispondi
Andrea Giugno 13, 2014 - 4:34 pm

Con questo ripieno mi hai fatto tornare voglia di piadine!
W Chile!

Rispondi
Annarita Rossi Giugno 13, 2014 - 6:56 pm

Grazie, w il chile siempre

Rispondi
Giorgia Riccardi Giugno 13, 2014 - 4:50 pm

ma che golosità! pazzesca….

Rispondi
Annarita Rossi Giugno 13, 2014 - 6:56 pm

Grazie 🙂

Rispondi
Ale Giugno 13, 2014 - 7:16 pm

che meravigliosa piadina e il chile poi mi piace da morire…ho un amico cuoco cileno e ho mangiato delle empanadas straordinarie!

Rispondi
Giulia Giugno 13, 2014 - 7:29 pm

Un post molto bello: il tuo amore "a distanza" per il Cile traspare da tutto quello che scrivi. La piadina, poi, la trovo molto originale.
Buon weekend
Giulia

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Rosaria Orrù Giugno 13, 2014 - 8:37 pm

un post che esprime il tuo amore per una terra che ti auguro di conoscere e non solo dai libri…complimenti! !

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flavia galasso Giugno 13, 2014 - 9:22 pm

Annarita ….io adoro Isabel Allende… e grazie ai suoi conosco il Cile….brava, ciao Flavia

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Alessandra Gennaro Giugno 14, 2014 - 6:37 am

uno capisce la persona speciale che sei dai post che scrivi, dalle ricette che inventi, dalle foto che scatti. poi, ti incontra di persona- e capisce che è solo all'inizio. Ieri mi sono esaltata, stamattina mi commuovo. Un grazie che inizia e non finisce, per il cuore grande che metti in questa gara, ogni volta.

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Le mie ricette con e senza Giugno 14, 2014 - 9:42 am

Complimenti Annarita per la meritatissima vittoria.

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Chiara Setti Giugno 14, 2014 - 12:40 pm

che ripieno cara!!! bellissima piadina! un bacio

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mari ►☼◄ lasagnapazza Giugno 14, 2014 - 3:57 pm

Ma che bel post! Il Cile è un paese che mi ha sempre affascinato, ho letto vari libri dell'Allende e attraverso i suoi racconti ho potuto conoscere un po' della sua storia e del suo popolo.
La piadina è perfetta, bellissima l'idea dell'ingrediente magico 🙂

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Tiziana M Giugno 14, 2014 - 5:20 pm

Mi sono letta il tuo post con molto interesse e concentrazione, questo mi ha trasportato il quel mondo che hai descritto.. in Cile!! Mi sono commossa per la passione che hai trasmesso e mi sembra di percepire l'atmosfera e il sapore di questa piadina!! Tutto l'insieme dei sapori è una vera magia, una gioia per il palato, sicuramente il tuo ingrediente magico è il cuore! grazie!!

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Forno Star Giugno 14, 2014 - 5:25 pm

Annarita sei una persona extra! E io lo so non solo perché leggo e apprezzo i tuoi post, i tuoi racconti e le tue foto, ma perché ti conosco di persona e vedo sempre il cuore che metti in tutto quello che fai <3

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Giulietta | Alterkitchen Giugno 15, 2014 - 5:18 pm

Il Cile è una terra fascinosa, con una storia civile e letteraria davvero ricca.. e tu l'hai interpretata al meglio con questa piadina.
Bravissima, ma che te lo dico a fare?!?

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FedeB Giugno 16, 2014 - 7:48 am

Un'empanadas dentro una piadina…Te l'ho detto che vengo in ferie un paio di giorni a casa tua? 🙂
Un abbraccione! :*

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poverimabelliebuoni/insalata mista Giugno 16, 2014 - 1:11 pm

Sei fantastica! post, piadina, foto….e l'Amarcord di Isabel Allende 🙂

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ilaria lotti Giugno 18, 2014 - 3:41 pm

Ci metti il cuore in tutto quello che fai…foto e pensieri ne sono testimoni tangibili 😉 ormai ne sono convinta al 1000×1000… Bravissima!

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Lara Bianchini Giugno 18, 2014 - 7:17 pm

un post che ti parla di incanto e incantamento, di poesia e realtà e di sapori. Bellissimo, da leggere tutto, dall'inizio alla fine

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veronica Giugno 24, 2014 - 4:19 pm

mi è venuta fameeee ora le vado a preparare speriamo una fotina ci scappa che buona annarita

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